Mantova-Cremona, i conti degli ambientalisti: «Allargare la provinciale costa meno di un terzo»
Il rappresentante dei comitati Cesare Vacchelli ha calcolato che riqualificare l'ex statale costerebbe 130 milioni, contro i 488 dell'autostrada
Sabrina PinardiMANTOVA. L’analisi dei costi dovrebbe bastare da sola, per i comitati ambientalisti, a scoraggiare il progetto della Mantova-Cremona. Ma l’elenco dei buoni motivi per preferire, al posto dell’opera, la riqualificazione della provinciale 10, conta ben dieci punti. Tra questi il consumo di suolo (8 ettari, pari a 16 campi da calcio per la riqualificazione contro i 1.550 ettari per l’autostrada), il numero di aziende agricole (230) che con la costruzione dell’autostrada avrebbero conseguenze negative sulla propria attività, i lunghi tempi di realizzazione. Tutti elementi che i comitati porteranno al più presto in Regione. Con un dossier preceduto da una premessa che richiama la gravità della situazione ambientale della Pianura Padana, l’incidenza (per oltre il 20%) dei trasporti sulle emissioni di CO2, i dati sul traffico italiani, lombardi e della provinciale 10.
Una strada, quest’ultima, che andrebbe riqualificata, con un ingrandimento della carreggiata, per poter garantire un collegamento migliore tra Mantova e Cremona. E il costo per farlo, secondo le stime degli ambientalisti, sarebbe di gran lunga inferiore al costo dell’autostrada.
«Per calcolarlo – spiega il portavoce dei comitati Cesare Vacchelli – ho percorso la provinciale da Cremona a Mantova per determinare quanti chilometri andrebbero allargati. È un tratto di 26 chilometri nei quali la sede stradale dovrebbe essere allargata di circa 3 metri: da 7,5 a 10,5 metri». Per calcolare l’investimento al chilometro, Vacchelli ha fatto riferimento ai lavori della tangenziale di Guidizzolo e ha ottenuto un costo al chilometro (a suo dire prudenziale) di 3 milioni di euro: in totale 78 milioni.
E se si aggiungono i costi delle tangenziali per bypassare i centri abitati Ospitaletto, Curtatone, Castellucchio e Cicognolo, si arriva a una cifra complessiva di 130 milioni. «Un importo molto vicino ai 109 milioni che la Regione aveva ipotizzato, inizialmente, nella convenzione con Stradivaria, in un piano economico finanziario ampiamente deficitario». Della non sostenibilità economica dell’autostrada aveva parlato anche Giuliano Capetti, presidente di Infrastrutture lombarde, nell’incontro di San Benedetto Po dello scorso novembre organizzato dalla parlamentare di Forza Italia Annalisa Baroni. «Dalla Regione – aveva detto Capetti – sono stati stanziati 108 milioni, ma ne servirebbero 488. Ma anche se si trovasse la somma mancante, l’introito del pedaggio non giustificherebbe l’investimento».
Le sue considerazioni, tuttavia, il giorno successivo erano state derubricate a fake news dal presidente della Regione Attilio Fontana, che ora si ritroverà sulla scrivania la proposta degli ambientalisti. «Suggeriremo – conclude Vacchelli – un accordo di programma tra la Regione e le due Province. La Regione potrebbe mettere a disposizione i 488 milioni per le opere viabilistiche dei due territori».
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