Il carnevale di Re Trigol riempie la città di colori: la sfilata dei carri quest’anno è un successo
Folla per seguire l’evento che ha animato il centro storico. L’organizzatore Olivieri: «La nostra maschera ora diventi ufficiale»
Gilberto ScuderiMANTOVA. Indicibile. Incommensurabile. Meraviglioso. Grande traffico umano. Poca segnaletica per gli automobilisti ma libertà totale di divertirsi da piazza Sordello a Pradella per grandi i piccini. Madamine di due anni, Fate Turchine ancor più piccole e arzillissimi novantenni in giro per la città.
La corte di Re Trigol porta il Carnevale in città
Il Carnevale quest’anno, dopo l’annullamento senza preavviso del 2018, ha fatto il pienone nel centro di Mantova, in una sarabanda di spettacoli di strada e con la sfilata finale dei carri allegorici diretti in piazza Cavallotti dove davanti al teatro Sociale li attendeva il palco della giuria.
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I due premi di Re Trigol in formelle d’argilla firmate dallo scultore Andrea Jori e i due speciali su targa in silver erano lì, trattenuti dal presidente dei giurati Riccardo Braglia, dalla super presentatrice Elide Pizzi, dall’iper poeta Fredón (autore di una poesia dedicata al trìgol) e da una baraonda in costume, perlopiù settecentesco, tutti in trepida attesa dello spoglio dei voti per proclamare i vincitori. Suspense. Poi la conta.
Subito il Premio speciale Musica & Allegoria viene assegnato al Gruppo Bandistico Mozzecane e Majorettes Afrodite di Verona da Debora Quintarelli dell’associazione Mani cuore e passione di Verona. Ecco poi il sindaco Mattia Palazzi che consegna il premio miglior carro allegorico a Cappello Pizzomoretto di Villafranca di Verona (titolo del carro: Tizio Caio Sempronio) e infine Sergio Olivieri, presidente dell’associazione Comunali, conferisce il premio miglior gruppo folkloristico a Domini Gothici Gens di Castello di Godego, in provincia di Treviso, che si aggiudica anche il Premio speciale Originalità.
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Tra una premiazione e l’altra l’incontenibile Olivieri chiede che il Consiglio comunale di Mantova riconosca Re Trigol maschera ufficiale della città. E in aggiunta propone che corso Pradella ospiti la parata di Halloween: «Sarebbe la prima in Italia» dice.
Prima della sfilata e delle premiazioni il centro era uno spettacolo continuo. Il Carillon vivente, prima di arrivare in piazza Cavallotti ha fatto i suoi giri urbani, molto ammirato: sul pianoforte una candida danzatrice piroettava soavemente. In piazza Sordello, in mezzo al mercato di artigianato, c’erano i giocolieri: il duo “Les puces”, le pulci in spagnolo, formato da un cagliaritano e da una beneventana. I negozi erano tutti aperti: grandi affari.
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In piazza Erbe, sotto l’Orologione, il Conte Vlad (bulgaro doc) gonfiava palloncini mentre il suo socio Grand Farabìr (di Reggio Emilia) faceva enormi bolle di sapone con uno strano attrezzo formato da due bastoni uniti da una corda. Puff, la superbolla esplodeva, e tutti facevano la doccia. Lieve e benedetta perché c’era caldo, era primavera. «Carneval l’è na roba ecesional» improvvisa il novantenne Fredón dal palco della Giuria. E poi, per quelli che gli stanno intorno, attacca con “Al trìgol”: “L’è ‘l früt püsè economich d’la stagion! / Madür ai prim d’autün con le fümane, / pr’i Mantoàn, l’è ormai ‘na tradision / andarl’a catàr sü là tra le cane”.
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