CURTATONE (BUSCOLDO). Tre ulivi secolari, un bonsai, quattro platani a spalliera. Furto botanico mercoledì pomeriggio al vivaio Benatti di via Beltrami a Buscoldo. E’ successo in pieno giorno, alle tre e un quarto del pomeriggio, mentre all’esposizione florovivaistica non c’era nessuno. Il titolare, Yvan Benatti e i suoi uomini, infatti, erano fuori per allestire giardini, quindi il vivaio era chiuso. Però nel cortile interno, di fatto accessibile, c’erano svariate piante in vaso.
Alcuni vicini hanno visto un furgone, che poco dopo le tre è arrivato al vivaio, e quattro uomini a bordo che hanno cominciato a caricare le piante. Ma hanno pensato fossero clienti che dovevano ritirare piante ordinate, d’accordo con il titolare.
Invece erano ladri, spavaldi e certi che i gestori del vivaio in quel momento non sarebbero arrivati, essendo impegnati altrove.
Organizzati e atletici, i quattro hanno caricato sul furgone con cassone aperto ben tre ulivi secolari da quindici quintali, un bonsai e quattro platani a spalliera. Alberi pronti per essere interrati, che hanno un alto valore: non si tratta infatti di semplici piantine da far crescere, ma di alberi già “adulti”: in tutto hanno un valore di circa ottomila euro.
Quando Benatti è arrivato in azienda si è accorto subito degli alberi che mancavano dal cortile d’ingresso ed ha allertato la polizia.
Una Volante si è precipitata sul posto ed ha compiuto i rilievi del caso. Sono state raccolte testimonianze e sentiti i vicini che hanno visto il furgone allontanarsi. Nessuno aveva pensato però di prendere il numero di targa, non ritenendo il camion sospetto né tantomeno ladri, le persone che stavano caricando gli alberi.
Però l’azienda florovivaistica è dotata di un impianto di videosorveglianza. Il video della giornata di mercoledì è stato messo a disposizione della polizia e ora Squadra Volante e Mobile stanno procedendo con le indagini per raccogliere indizi.
Amareggiato di quanto successo Yvan Benatti: «Un furto strano, ma non mi sorprende. I furti di alberi di valore non sono così inconsueti; quando abitavo a Medolla spesso se ne sentivano. Comunque siamo assicurati e speriamo che le telecamere forniscano qualche informazione utile per risalire ai malviventi». —
D.M.
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