Un cantiere da 85 milioni: toccherebbe a Edison
Tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta sono stati accumulati qui residui di lavorazione del petrolchimico e rifiuti di varia natura
Monica VivianiMANTOVA. Quello che Syndial sta realizzando sulla Collina dei veleni è un cantiere faraonico che proseguirà fino al 2022 per un importo complessivo di 84,6 milioni di euro.
Qui tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta sono stati accumulati residui di lavorazione del petrolchimico e rifiuti di varia natura, come catalizzatori esausti, rottami, rifiuti di cantiere e solidi urbani. Nel 1980 è stata dichiarata discarica esausta da Montedison/Edison, allora proprietaria del sito. A partire dal 1999 Syndial, allora Enichem, ha completato tutte le attività di caratterizzazione ambientale di suolo e falda, attivato misure di prevenzione specifiche sulla falda principale e presentato quattro diversi progetti di bonifica.
Dopo un iter tortuoso, la quarta versione progettuale è stata presentata e approvata in Conferenza dei servizi nel luglio 2009, autorizzata con prescrizioni dal ministero dell’Ambiente nel giugno 2011 e autorizzata in via definitiva nel 2016. Il tutto viene realizzato dalla società del gruppo Eni Syndial in qualità di proprietaria incolpevole della discarica esaurita. Infatti gli accertamenti della Provincia di Mantova hanno riconosciuto nel 2017 la totale estraneità di Syndial rispetto all’inquinamento dell’area, individuando invece la società Edison spa quale responsabile della contaminazione.
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