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Arci Virgilio chiuso per un anno, il Mazzali lo userà come cucina

Locali e ristorante in affitto al geriatrico che ha lavori in corso nella sua sede. La presidenza provinciale: «Attività per ora sospesa, ma riprenderà nel 2020»

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. L’Arci Virgilio chiude per un anno. Le difficoltà economiche che lo stanno tormentando da tempo sono ora arrivate al dunque. Da due settimane oltre al ristorante (L’Osteria del Mago) anche il circolo e il bar hanno le serrande abbassate. Cosa impensabile almeno sino a qualche mese fa. L’Arci Virgilio, fondato nel 1964, è uno dei circoli storici di Mantova, uno dei quattro dedicati ai giovani (in città ce ne sono altri cinque cosiddetti tradizionali e tre tematici). Si trova all’interno del Palazzo del Mago in una zona di Mantova, San Leonardo, tra le più suggestive. Una perdita, quella del circolo, per tutto il quartiere e anche per Mantova visto che viene a mancare uno dei punti di socializzazione tra i più importanti della città. Una luce, però, si intravvede in fondo al tunnel.

«Abbiamo stipulato un contratto per un anno con la vicina Fondazione Mazzali per l’utilizzo della cucina del nostro ristorante - spiega il presidente provinciale dell’Arci Marco Dei Cas - La utilizzeranno assieme al resto dei nostri locali mentre faranno dei lavori nella casa di riposo. Il contratto è stato sottoscritto di recente e parte da marzo di quest’anno per terminare nel marzo del prossimo anno. Ciò significa che ad aprile 2020 riapriremo l’Arci Virgilio» promette.

L’attività del circolo, dunque, rimane per il momento sospesa ma non verrà disperso il suo patrimonio di soci e di capacità aggregativa: «Il circolo - annuncia Dei Cas - organizzerà qualche attività nel cortile e avvierà collaborazioni con gli altri circoli per l’attività estiva». La soluzione Mazzali rappresenta, dunque, l’ancora di salvezza del circolo «che così - sottolinea il presidente provinciale - almeno non avrà ulteriori spese». L’Osteria del Mago è rimasta aperta a singhiozzo negli ultimi tempi e dopo l’abbandono dell’ultimo gestore è stato faticoso trovarne un altro. L’appello lanciato più volte dai dirigenti è andato a vuoto: «In verità - dice Dei Cas - sono arrivate molte offerte e sono state valutate quasi tutte. Poi, quando è arrivata la proposta del Mazzali tutto si è bloccato. E visto che la Fondazione aveva bisogno di spazio per le sue attività di assistenza non potevamo dire di no».

Luca Talarico, presidente della Fondazione Mazzali, conferma l’importanza di aver trovato l’accordo con l’Arci Virgilio per l’utilizzo momentaneo delle sue cucine: «Dobbiamo ampliare la nostra struttura - spiega - e quindi dovremo rifare tutte le nostre cucine. Per questo per un anno le trasferiremo in quelle dell’Arci. I lavori dovrebbero iniziare o poco prima di Pasqua oppure subito dopo». Il cantiere riguarderà il miglioramento sismico dell’edificio esistente e la realizzazione di una palazzina di tre piani, vicino al muro di confine con vicolo Cappuccine: il piano terra sarà adibito a cucina, ampliando così quella esistente, mentre gli altri ospiteranno il centro diurno attualmente in via da Feltre.
 

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