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Sfida ad Aimag su costi e servizi: Quistello è sola nella protesta

Poggio e Borgo Mantovano non appoggiano l’uscita dal patto di sindacato: «Le tariffe sono alte, ma meglio lottare dall’interno per migliorare le cose»

Giorgio Pinotti
2 minuti di lettura

QUISTELLO. Se il Comune guidato da Luca Malavasi non siglerà il patto di sindacato Aimag per dare un segnale, gli altri Comuni non si allineano alla protesta. «Preferiamo cercare di abbattere le tariffe dall’interno» spiegano due tra i sindaci coinvolti. La firma del patto è prevista per domani e l’unico Comune che non aderirà è Quistello. Va precisato che quest’ultimo non esce dalla concessione del servizio, che terminerà nel 2025, ma solo dal patto di sindacato di controllo della società. Questo significa che la gestione del servizio continuerà ad essere in capo ad Aimag.

«Il nostro obiettivo è dare un segnale chiaro che la situazione attuale non ci sta bene» dice Malavasi. I nodi oggetto della contesa sono le tariffe troppo alte a fronte di pochi investimenti e una qualità dell’acqua non ottimale. «La nostra è una situazione particolare: Aimag è debitore nei confronti del Comune per oltre 359mila euro, già fatturati all’azienda a rimborso dei mutui connessi al servizio idrico integrato dal 2012 in poi – spiega Malavasi – inoltre da noi la qualità dell’acqua fornita è peggiore che negli altri paesi».

I Comuni del Mantovano in cui Aimag gestisce il servizio idrico sono sette: Quistello, Moglia, Poggio Rusco, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Borgo carbonara, Borgo Mantovano (ex Revere). In totale circa 23mila abitanti.

Gli altri sindaci, dunque, la pensano diversamente da Malavasi e domani sigleranno il patto: «Non è una novità che le tariffe di Aimag siano le più alte della provincia, ma da anni stiamo lavorando per rimodularle - dicono Fabio Zacchi, sindaco di Poggio e Alberto Borsari, di Borgo Mantovano - nel nuovo patto di sindacato è previsto che le quote pubbliche, pari al 65%, possano scendere fino al 60%. L’azienda si era resa disponibile a riacquistare le quote e ridistribuirle, ma con questa situazione l’opzione è compromessa. Potrebbe saltare anche la possibilità per Quistello di cedere le quote».

Quistello possiede circa l’1,5% delle partecipazioni. «Il problema delle tariffe alte lo sentiamo tutti e ci stiamo battendo per avere un gestore unico provinciale, che consentirebbe di avere un unico piano di investimenti – aggiungono Zacchi e Borsari – con oltre 60 Comuni coinvolti le tariffe potrebbero calare. La tariffa, inoltre, è calcolata da una formula prevista per legge e considera gli investimenti degli anni passati. Uno di questi è stato l’acquedotto di Quistello al quale si era allacciato circa il 50% delle utenze. Se ci fossero più allacciamenti le tariffe potrebbero scendere». «Come faccio a chiedere ai miei cittadini di allacciarsi all’acquedotto a fronte di tariffe alte e di una qualità dell’acqua non ottimale» ribatte però Malavasi.

«Abbiamo deciso di firmare il patto – concludono Zacchi e Borsari –perché Aimag è una società sana che dà buoni servizi e buoni dividendi ai propri azionisti. E perché siamo convinti che il controllo pubblico sia importante».

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