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Sos medici di base: corsi di formazione Ats per 21 nuovi dottori

Nei prossimi anni verranno a mancare 49 camici bianchi, il responsabile della programmazione: «La figura del medico generale non scomparirà. Abbiamo l’obbligo di pensare a questi ragazzi che in futuro si prenderanno cura di noi»

Matteo Sbarbada
1 minuto di lettura

MANTOVA. «Ats Val Padana da oggi in poi sarà anche un punto di riferimento culturale». Il direttore generale Salvatore Mannino presenta così il corso di formazione specifica in Medicina generale scattato l'1 aprile nella sede di via dei Toscani. Un corso partito con 18 partecipanti (a breve saranno 21) provenienti da diverse province d’Italia.

Per esercitare la professione di medico generale, figura centrale per il sistema socio sanitario, è necessario conseguire un diploma di formazione specifica. Per ottenerlo, serve frequentare un corso triennale la cui organizzazione è assegnata alle Regioni. Nel nuovo modello regionale, la responsabilità dei poli formativi è in capo alle Ats.

Quest’anno i poli didattici in Lombardia sono cresciuti da sei a otto, con le novità Ats Val Padana e Ats Montagna. Il corso prevede 4.800 ore suddivise tra tirocini e attività teoriche. Seminari, sessioni di confronto e ricerca, studio guidato. E soprattutto molte ore di attività pratica in ospedale, grazie alla collaborazione con l’Asst di Mantova, e negli studi dei medici di medicina generale. Una novità assoluta e una possibilità preziosa per il nostro territorio.

I dati sul numero dei medici di medicina generale della rete di Ats Val Padana sono, infatti, preoccupanti. Nel Mantovano sono 269 tra titolari (261) e incaricati provvisori (8). Per ognuno di loro, la media di 1.323 assistiti. Le cessazioni certe, di fatto i pensionamenti, previste dal 2019 per i tre anni successivi sono 29. A queste ne vanno aggiunte 20 stimate, per un totale probabile di 49 unità.

Chiaro che il territorio ha bisogno di nuovi medici. Ed ecco che i frequentatori del corso, in caso di carenze numeriche in provincia, potranno effettuare sostituzioni. «Una grande opportunità per il territorio – prosegue Mannino – Mantova è stata scelta anche per la sua posizione decentrata. Così i tanti giovani interessati non dovranno frequentare i corsi in città lontane. Per Ats Val Padana la nascita di un polo formativo a Mantova è motivo di grande soddisfazione».

La programmazione e il coordinamento a livello regionale sono curati dall’Accademia di formazione per il sistema sociosanitario lombardo, e alla presentazione del progetto, prende la parola il direttore di Afssl, Alessandro Colombo. «La figura del medico generale non scomparirà. Noi abbiamo l’obbligo di pensare a questi ragazzi che in futuro si prenderanno cura di noi. Ats e Asst li accompagneranno in questo percorso di tre anni. Un vero passaggio epocale che Ats Valpadana ha accettato con favore».

Al momento sono sei i mantovani che fanno parte della classe. Le altre province rappresentate sono Bergamo, Chieti, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Reggio Emilia e Varese. Oltre alle competenze professionali, il corso approfondirà il tema della relazione con l'assistito.

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