Mantova, i dati dell’aria malata spiegati a due quartieri: ribolle la protesta
Folla all’incontro sul monitoraggio fatto da Arpa a Cittadella nel 2018. I residenti puntano l'indice sulla cartiera: «Ora diteci cos’è questa puzza insopportabile». L'assessore Murari: «Tante segnalazioni, subito un tavolo»
Andrea MogliaMANTOVA. È come se il coperchio preciso e ordinato del monitoraggio fatto dall’Arpa nel 2018 fosse volato via, espulso dal ribollire di una preoccupazione e un malcontento generali. «Basta, parliamo di quello che succede oggi, non dei dati dell’inquinamento dell’anno scorso».
Da una parte i tecnici della Regione che si occupano di registrare quanto l’aria sia malata, a Mantova, nei suoi quartieri e in tutta la Pianura Padana. Dall’altra una folla di abitanti, con il problema di un impianto industriale – la cartiera ex Burgo, oggi Pro Gest – che promette sì di portare lavoro ma forse anche qualche problema ambientale. Così la sera del 2 aprile al Centro di via Salvemini, a Colle Aperto, si sono misurati da una parte i tecnici che lo scorso anno si sono spesi con il rilevamento della qualità dell’aria, e dall’altra gli umori degli abitanti dell’area urbanizzata più prossima alla cartiera, soprattutto Colle Aperto, Ponte Rosso e Cittadella.
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Ad accompagnare l’assessore Murari e il sindaco Palazzi all’incontro sono stati i rappresentanti dell’Arpa, a partire dal direttore del dipartimento di Brescia e Mantova, Gianpietro Cannerozzi. È stato quest’ultimo a cercare di semplificare la complessa materia dell’indagine fatta lo scorso anno con l’ausilio di una centralina di rilevazione mobile. Ma l’urgenza dei problemi espressi dagli abitanti ha in qualche modo sabotato la scaletta della serata.
Puzza e rumore, soprattutto. Questi i temi di cui la gente dei quartieri attorno alla cartiera, ormai non lontana a ripartire, vuole parlare. Agli abitanti servono risposte. E i rappresentanto del Comune hanno promesso disponibilità ad affrontare da subito il problema. «Da domani formeremo un tavolo tecnico costituito da Comune, Arpa e altri soggetti interessati – ha assicurato l’assessore Murari – vogliamo capire da dove vengano questi odori chimici e questi rumori. Le segnalazioni sono tante, è un problema da affrontare».
«Abito in via Saragat – ha spiegato a margine dell’incontro Ileana – ci sono dei momenti in cui dobbiamo tenere le finestre chiuse. Mi è capitato di essere in balcone e di dover rientrare per la sensazione di bruciore alla gola». «Quando porto mia figlia all’asilo di Cittadella c’è una puzza di ammoniaca che taglia il respiro – le fa eco una mamma – è da due mesi che è così».
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