Maxi multa al re dei meloni, l'Inps contesta contributi non versati
L’accusa: le ore di lavoro figurano come trasferte. Un verbale di 3,8 milioni di euro. La Francescon di Rodigo fa ricorso: "Abbiamo operato nel rispetto delle leggi"
RODIGO. Tra recupero di contributi e sanzione il verbale ammonta a 3,8 milioni di euro. Il mittente è l’Inps e il destinatario una nota azienda mantovana: la Francescon Op, leader di mercato nella produzione di meloni, con quartier generale a Rodigo, che convinta «di aver operato nel rispetto delle leggi» ha già presentato ricorso .
Il verbale è arrivato al termine di verifiche a tappeto che da circa un anno l’Inps regionale ha in corso nelle aziende agricole del Mantovano, del Bresciano e del Cremonese. Quello che è stato contestato a Francescon Op riguarda una serie di indennità di trasferta pagate ai dipendenti che invece avrebbero dovuto figurare come ore di lavoro sulle quali versare i contributi.
La società ha diramato un comunicato stampa in cui fa presente di essere iscritta alla Rete del lavoro agricolo di qualità istituita proprio all’Inps, che comprende un numero limitato di aziende agricole «che, in presenza di rigorosi criteri già accertati dalle autorità, si distinguono per il rispetto delle norme in materia anche di lavoro e legislazione sociale» e che «occupa regolarmente centinaia di dipendenti con contratti di lavoro subordinato stipulati in conformità della legge e della contrattazione collettiva (circostanza peraltro non contestata) con supervisione e consulenza delle strutture sindacali di categoria delle imprese agricole». Francescon ha già promosso «le azioni di legge per chiarire e far valere le proprie ragioni contro il verbale - si legge ancora nel comunicato - avente ad oggetto, sostanzialmente, il perimetro delle indennità di trasferta/rimborsi chilometrici liquidati ai dipendenti in ragione delle specificità anche logistiche dei servizi resi».
L’azienda definisce quella delle trasferte una «annosa questione che riguarda le grandi aziende del settore agricolo e della logistica» che comporta verifiche «particolarmente delicate e complesse» in quanto «determinate attività e servizi (caratterizzate dalla stagionalità della produzione agricola e della raccolta), sono svolte con utilizzo della manodopera regolarmente assunta ma che deve operare su un vasto numero di appezzamenti, distanti fra loro anche decine di chilometri e per un’ampiezza di migliaia di ettari».
La verifica Inps non riguarda lavoro in nero o caporalato, precisa ancora Francescon spiegando di aver intanto presentato «un apposito ricorso in sede amministrativa e memoria, finalizzato a far esercitare i poteri di autotutela come per legge» e annunciando che «qualora non dovessero essere assunti i provvedimenti di annullamento» del verbale Inps, è pronto a passare «alle opportune azioni anche giudiziarie per far accertare l’illegittimità e l’infondatezza degli atti e di eventuali ulteriori provvedimenti che dovessero essere assunti a nostro danno». Insomma è determinato ad andare fino in fondo.
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