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Il candidato consigliere a Suzzara si scusa per le offese alle donne: ma posto in lista a rischio

L’autore delle frasi sul web contro due sostenitrici della Melli: "Era solo ironia". Ongari però prende le distanze

Mauro Pinotti
1 minuto di lettura

SUZZARA. «Mi piace ammettere quando vado sopra le righe, e in questo caso quella che voleva essere ironia su alcune persone è probabilmente andata oltre ... detto ciò, non ho problemi a scusarmi con le persone che si sentono chiamate in causa nonostante gli epiteti a me rivolti». Così ha scritto Andrea Sironi, candidato consigliere della lista “La Sinistra per Suzzara” , sulla sua pagina di Facebook dopo le roventi polemiche che si sono scatenate a pochi minuti dalla pubblicazione di un suo post che prendeva di mira alcuni candidati consiglieri, tra cui due donne, della lista “Lega Salvini Lombardia”.. «Il tutto è strumentalizzato ad arte - precisa poi Sironi - chi mi conosce sa benissimo il mio impegno in alcuni ambiti, dove le differenze non esistono, dove chiunque necessiti di aiuto, uomo, donna, italiano o straniero che sia, può sempre contare sul sottoscritto. Poi se, con ipocrisia, si vogliono avallare discorsi totalmente fuori luogo, liberi di farlo, non ho intenzione di tirare alla lunga una situazione di poco conto Buona campagna a tutti».

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Fino atarda sera era in svolgimento un incontro tra il candidato sindaco del Pd Ivan Ongari, il candidato consigliere Andrea Sironi e Andrea Cantoni, vicepresidente e capolista di “La Sinistra per Suzzara”, per chiarire quanto avvenuto e discutere nel caso non dovessero bastare le scuse, dato che la lista sostiene Ongari. Se Sironi, insomma, debba restare in lista o uscire. In questo caso “Sinistra per Suzzara” resterebbe con 11 candidati e dunque dovrà trovare un sostituto perché il numero minimo dei candidati per presentare una lista è di 12.

Ongari, dal canto suo, è stato informato dell’accaduto e si è dichiarato «dispiaciuto per il grave episodio e per le persone loro malgrado coinvolte» e ha aggiunto: «Doverosamente e in modo convinto prendo le distanze e condanno con fermezza questo tipo di esternazioni. Il pur comprensibile scontro politico non dovrebbe mai tradursi in chiacchiere da bar che troppo spesso dilagano sui social network, e men che meno in palesi offese a qualsiasi persona, uomo o donna che sia. Ci sono una linea e un limite che nessuno deve permettersi di superare. Credo sia noto lo spirito del mio gruppo di lavoro, uomini e donne, che per anni hanno discusso e combattuto contro le violenze di ogni tipo e per la parità tra i sessi. Un post del genere è un’offesa non solo per le vittime della violenza verbale, ma anche per il lavoro mio e di tante persone impegnate per la nostra città».

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