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Il Comune e gli over 50: «Pronte misure ad hoc e dieci borse lavoro»

L'assessore Caprini: in ritardo per colpa della Regione, ma i soldi ci sono. Per assistere gli indigenti l’anno scorso spesi 800mila euro

Sandro Mortari
2 minuti di lettura



MANTOVA. Per aiutare economicamente 943 persone in stato di povertà l’anno scorso il Comune ha speso 650mila euro. Se all’assegno si aggiungono anche i contributi per pagare l’affitto e le bollette di acqua, luce e gas si superano gli 800mila euro. «A tutto questo - dice l’assessore al welfare Andrea Caprini - vanno aggiunte le borse lavoro con cui cerchiamo di inserire o reinserire nel mondo del lavoro le persone fragili».

È la risposta dell’amministrazione Palazzi al capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Baschieri, che aveva chiesto al Comune di non limitarsi all’assistenza ma di dare una chance a chi era vittima della crisi economica, soprattutto gli over 50, con progetti ad hoc. «L’anno scorso - spiega l’assessore - abbiamo istituito 80 borse lavoro e, in questo primo scorcio del 2019, siamo già a quota 28. E sottolineo che dieci di loro sono per persone con più di 50 anni d’età. Abbiamo, poi, un progetto specifico incentrato sulle donne che escono da situazioni di violenza di genere, separazioni e altro. Si tratta di dieci persone coinvolte in un percorso di formazione e orientamento che sono state reinserite nel mondo del lavoro; ad alcune di loro è già stato rinnovato il contratto; qualcuna è stata assunta a tempo indeterminato».

Per quest’anno il Comune, in bilancio, ha messo un milione di euro per l’assistenza economica agli indigenti: «Quanti saranno? Difficile prevederlo adesso, lo sapremo solo a fine anno - dice Caprini - Va, infatti, tenuto conto che i 943 dell’anno scorso sono stati a nostro carico solo per alcuni periodi».

Tra le misure anti povertà Caprini non dimentica «Finalmente una gioia» rivolta agli under 29: «L’anno scorso abbiamo avviato 60 tirocini, 29 dei quali si sono trasformati in assunzioni. Quest’anno siamo già a 16 tirocini iniziati». L’assessore conviene con l’esponete di Forza Italia quando sostiene che non basta l’assistenza per uscire dall’indigenza, ma servono progetti: «Ma sono progetti complessi quelli che bisogna mettere in campo - osserva Caprini - Se si tratta di inserire un disoccupato di lungo periodo potrebbe essere rischioso metterlo subito in fabbrica a lavorare otto ore, non reggerebbe. Per questa persona è meglio iniziare con i tirocini e le borse lavoro».

Altra cosa, per l’assessore, sono gli over 50: «È vero - ammette - che l’azione messa in cantiere accanto a Finalmente una gioia non è ancora decollata; ma a rallentarla è stata la Regione che all’inizio dell’anno ha cambiato alcune regole del sistema Dote lavoro. Poi è entrato in vigore il reddito di cittadinanza, di cui attendiamo il responso Inps per sapere se indirizzare il soggetto bisognoso ai centri per l’impiego oppure ai servizi sociali. Abbiamo stanziato 100mila euro per incentivare le assunzioni degli over 50: siamo pronti a partire nella tarda primavera».

Senza dimenticare un aspetto: «Il Comune può fornire posti di lavoro indiretti favorendo gli insediamenti produttivi, come fatto con Esselunga, Rossetto e Paganella». —
 

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