Sì del Tar a Indecast per la lavorazione dei Pfas
Il dibattito in consiglio comunale. Il Pd rende nota la sentenza amministrativa sul ricorso dell’azienda: ma non si torni a quelle lavorazioni
Luca CremonesiCASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Nel 2017 la vicenda Pfas travolse Indecast, la controllata del Comune. Nel consiglio di giovedì 18 aprile il Pd solleva la questione della sentenza del Tar che conferma i punti che erano alla base del ricorso di Indecast, d'accordo con l'amministrazione Novellini. Nella sentenza si legge che la Provincia ha adottato un provvedimento «estremamente cautelativo che impatta in modo drastico e immediato sull'attività senza uno spazio temporale di monitoraggio e senza concedere un congruo periodo di adeguamento degli impianti» e, allo stesso tempo, che la questione Pfas deve essere trattata con attenzione, tecnologie e procedure per garantire l'abbattimento delle concentrazioni allo scarico..
Il Pd ricorda che il blocco «non poteva essere previsto e non si può incolpare l'allora presidenza delle pesanti ripercussioni economiche subite dall’azienda». Inoltre, ricordano gli esponenti Dem, «Indecast, ricorso a parte, aveva fatto suo il tema della pericolosità dei Pfas e, a tutela della salute e dell’ambiente, aveva valutato di percorrere la strada alternativa del cambio tra il trattamento di percolati di discarica a quello di rifiuti liquidi di origine agroalimentare e di conseguenza di predisporre la parziale riconversione dell'impianto, necessaria per l’accoglimento delle nuove tipologie di rifiuto».
Il Pd, domandando al sindaco Enrico Volpi quali siano ora le intenzioni dell'azienda, data la sentenza del Tar, ricorda che «la situazione non era così disastrosa come è stata più volte descritta e ricordiamo che il piano triennale da noi approvato per il 2018-2020, che prevedeva un bilancio 2017 in rosso, un leggero utile per il 2018 e un consolidamento dell'utile a partire dal 2019. Questo piano è confermato dalle dichiarazioni del presidente Nodari che ha affermato che il bilancio del 2018 è positivo, che le entrate compensano bene le uscite e che l'impianto dei bottini acquisisce ogni giorno un nuovo cliente».
Il Pd rigetta le accuse e ricorda, in conclusione: «Non ci sono presupposti e motivazioni affinché si faccia ritorno a quelle lavorazioni che riaprirebbero un "settore di business" sicuramente pericoloso per l'ambiente e la salute e che, alla prova dei fatti, è inutile per l'equilibrio economico di Indecast». Il sindaco Volpi ha comunque ricordato, al di là della visione d'insieme che la maggioranza non condivide sulla gestione passata di Indecast, che ha portato anche alla vendita del ramo idrico e alla situazione di crisi dell'azienda, che al momento non c'è alcuna intenzione di tornare a lavorare quei prodotti.
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