Niente da fare per Apam: addio al servizio di scuolabus nei Comuni veneti
Il Consiglio di Stato nega all'azienda di trasporto la revocazione del precedente giudizio: l'appalto a Eurobus-Pasqualini
MANTOVA. A ribadire la parola fine è ancora il Consiglio di Stato, alla cui porta Apam era tornata a bussare non soddisfatta dalla prima sentenza, perché aveva saltato a piè pari il cuore del ricorso. Ora la Quinta sezione ha rimbalzato definitivamente l’azienda, negando che ci siano gli estremi di una revocazione del giudizio precedente, ma, per non lasciare la domanda senza risposta, si è comunque pronunciata nel merito. Morale, per Apam tramonta la possibilità di riagganciare il servizio di trasporto scolastico nei quattro Comuni veneti di Valeggio sul Mincio, Sommacampagna, Sona e Castelnuovo del Garda, abbracciati in una Centrale unica di committenza (Cuc).
Servizio per il quale aveva acquistato una ventina di scuolabus (per una spesa di oltre 5 milioni). Ad aggiudicarsi l’appalto da 2,2 milioni per tre anni (con possibilità di rinnovo), nell’agosto del 2017, era stato il raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Apam e SolCo trasporti. Si era quindi messo di traverso il terzo in graduatoria, il raggruppamento che allaccia Consorzio Eurobus Verona e Autoservizio Pasqualini: disciplinare di gara alla mano, le due aziende avevano chiesto al Tar di escludere il secondo classificato, perché carente dei requisiti necessari, e di annullare l’aggiudicazione ad Apam e SolCo perché alla data d’inizio del servizio, non avevano ancora fornito i nuovi mezzi dichiarati, disattendendo l’impegno a immatricolarli per tempo.
Interpretazione condivisa dal Tar, che aveva sfilato il servizio ad Apam per affidarlo a Eurobus e Pasqualini, e pure dal Consiglio di Stato, al quale Apam era ricorsa perché chiarisse se il fatto di non avere in garage gli scuolabus al momento dell’aggiudicazione fosse motivo sufficiente ad annullare l’affidamento. Citata in premessa, la questione non era stata affrontata nel merito di un giudizio che aveva stoppato Apam, e dopo il quale i quattro Comuni avevano passato il servizio a Eurobus-Pasqualini .
«A nostro avviso una serie di slittamenti di entrata in vigore del servizio non può determinare un ritardo sanzionabile con l’esclusione – commenta l’avvocato di Apam, Paolo Gianolio – del resto non ci facevamo illusioni, la revocazione è infrequente». Soprattutto se la sezione giudicante è la stessa della prima sentenza, ma sul punto l’avvocato non vuole esprimersi. Domanda: è possibile che adesso la Cuc pretenda indietro i soldi? «Assolutamente no, perché per un anno il servizio è stato regolarmente effettuato. Gli scuolabus acquistati? Non è la mia materia, ma credo possano sostituire i mezzi più vecchi impiegati per altri servizi scolastici, nell’ottica di una normale rotazione».
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