MANTOVA. Dopo il deposito delle liste e la loro validazione da parte degli organismi prefettizi, è partita ufficialmente la campagna elettorale dove le comunicazioni istituzionali dei Comuni sono rigidamente regolamentate. La campagna si chiuderà alla mezzanotte del 24 di maggio per consentire lo spazio del cosiddetto “silenzio elettorale” prima del voto di domenica 26.
Pochi i rilievi delle sette Scec (Sottocomissioni elettorali circondariali) che hanno esaminato con cura la documentazione di tutte e 103 le liste presentate per l’elezione diretta dei sindaci ed il rinnovo dei consigli comunali e delle 19 liste presentate per comporre gli organismi delle “municipalità” istituite nei due Comuni di recente fusione, San Giorgio Bigarello e Sermide e Felonica. Si tratta della dimensione dei loghi-simbolo che devono necessariamente essere depositati in Prefettura e nei Comuni al voto, per consentire per tempo la stampa delle schede elettorali, nonché di alcune limature nel caso di doppio nome o utilizzo di soprannome.
Un piccolo esercito che ora, assieme al presentatori delle liste, ai promotori ed ai sostenitori, avrà il compito di convincere gli elettori, 160.840 quelli chiamati al momento alle urne in attesa della “ripulitura” che verrà fatta fra due settimane, della bontà delle proprie proposte politico amministrative.
In molti casi si tratterà di temi locali. Il “civismo” non è infatti morto e si ritrova in tantissime proposte come quella di Vivere Porto, che candida Gianfranco Bettoni, oppure in La Svolta di Sermide, la cui candidata Annamaria Martini rivendica il proprio ruolo al di sopra degli schieramenti. Soprattutto nei piccoli Comuni, come il recentemente fuso Borgocarbonara dove la 56enne sindaco Lisetta Superbi si ricandida avendo scegliendo come vice Viviana Bertazzoni. Esempi che si affiancano ad un generale maggior peso dei partiti, che dopo una fase di eclissi, oggi tornano orgogliosamente a rilanciare i propri vessilli, soprattutto nel centrodestra, oggi sospinto dal vento in poppa della Lega che spera in un traino delle contemporanee elezioni Europee.
Ma la partita si giocherà, come sempre nelle comunali, in un mix fra tempi e suggestioni nazionali e proposte incarnate da persone locali. Lo scarso appeal della politica sembra però avere fatto terra bruciata soprattutto nelle generazioni dei 40-50enni, richiamando “in servizio” ex sindaci non più giovani o gettando nella mischia come candidati consiglieri dei giovanissimi. Ad essere sottorappresentate, come sempre, le donne che patiscono un ruolo lavorativo e familiare fortemente impegnato che lascia pochi spazi alla politica. Privando le amministrazioni della propria metà rosa.