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A22, intesa ancora lontana. Palazzi: irrisolto il nodo dei 50 milioni per Valdaro

Nonostante l’ottimismo espresso dai trentini, resta ancora problematico il rapporto con lo Stato per ottenere il rinnovo della concessione autostradale

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. «I soci pubblici di Autobrennero hanno dato il loro assenso all’impianto dell’accordo con lo Stato per la concessione» ha detto ieri il presidente della Provincia di Bolzano e della Regione Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher, al termine dell’assemblea ordinaria di A22 svoltasi a Trento.

«Non ci sono ancora le condizioni per firmare domani, magari tra 2-3 mesi sì» ha replicato a stretto giro il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, membro del cda di Autobrennero che si batte affinchè i soci del sud non siano penalizzati dall’accordo con il ministero. Nonostante, dunque, l’ottimismo espresso dai trentini, resta ancora problematico il rapporto con lo Stato per ottenere il rinnovo della concessione autostradale. Irrisolti restano ancora alcuni nodi che lo stesso Kompatscher definisce «le garanzie ulteriori legate all’effettiva realizzazione di opere e iniziative previste dall’accordo».

Palazzi, dal canto suo, spiega così lo stato dell’arte. «È indubbio - dice - che nella trattativa sono stati fatti passi in avanti visto che da un’ipotesi di nazionalizzazione dell’autostrada si è tornati alla cooperazione tra Stato ed enti locali. Restano, però, aperte ancora questioni legate agli investimenti che si dovranno fare sul nostro territorio».

Il primo cittadino è impegnato a portare a casa i 50 milioni di euro per il porto di Valdaro oltre che i finanziamenti per gli interporti di Trento e di Isola della Scala, dopo aver ottenuto parte degli 800 milioni destinati alle infrastrutture in tutti territori attraversati dall’autostrada: «Quelle tre opere - spiega - saranno finanziate dal pedaggio ambientale, la maggiorazione da applicare ai veicoli che inquinano. Questa tariffa, però, è molto complessa e in Italia e in Europa non è mai stata sperimentata. Siccome non sappiamo quando entrerà in vigore, abbiamo chiesto che se entro 12 mesi non sarà istituita, Valdaro e gli interporti saranno finanziati con gli accantonamenti per le ferrovie che ogni hanno A22 gira allo Stato. Si tratta di 34 milioni di euro che, invece, per un certo numero di anni dovranno essere trattenuti e utilizzati per finanziare le opere sul tavolo. Quando, poi, si farà il pedaggio ambientale, lo Stato se li riprenderà».

Altra richiesta dei “sudisti” riguarda il comitato di indirizzo, l’organismo che avrà l’ultima parola su investimenti e programmi: «Abbiamo chiesto che uno dei tre membri rappresenti i soci del sud» afferma Palazzi. Che si sofferma anche sulla terza richiesta: «In vista della liquidazione dei soci privati, lo Stato dovrà garantirci il valore patrimoniale attuale delle azioni. Questo è fondamentale visto che per almeno dieci anni dovremo rinunciare ai dividendi». L’assemblea ieri ha sciolto il nodo della riduzione del cda da 14 a 5. Almeno fino a giugno resterà in carica l’attuale (era in scadenza ma è stato prorogato); poi la Regione Trentino modificherà la legge come chiesto dai soci del sud. —
 

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