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Battaglia su fanghi e gessi, il nuovo regolamento passa a maggioranza

Seduta accesa in consiglio comunale. La minoranza attacca, ma Prignaca ribatte: «Noi abbiamo fatto quello che non avete fatto voi»

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTEL GOFFREDO. Seduta accesa quella di martedì sera, animata dal lungo dibattito sulla questione spargimento dei fanghi e dei gessi da defecazione. La maggioranza e la minoranza targata Davide Ploia si scontrano, con momenti di tensione, e nel mezzo la minoranza guidata da Roberto Lamagni che prova a fare da paciere. L'oggetto del contendere è, in prima istanza, il nuovo regolamento contro lo spargimento di fanghi e gessi. . A presentarlo in sala Andrea Guidetti agronomo, che ha curato i lavori del tavolo che ha portato alla redazione di questo regolamento condiviso da Agronomi, 27 comuni e Provincia. La maggioranza porta in Consiglio - come promesso dal sindaco Prignaca - il testo che ottiene il voto favorevole di Lamagni e del suo gruppo. La minoranza di Ploia, invece, si astiene e motiva la scelta ricordando che «non c'è stata condivisione e, inoltre, il tavolo aperto dalla passata amministrazione non è stato portato avanti. Avete operato da soli. Allo stesso tempo, alcuni nostri esperti ci hanno garantito che con questo regolamento con cambierà nulla. Senza dimenticare che abbiamo ricevuto la documentazione solo cinque giorni fa».

Prignaca e alcuni assessori ribattono a Ploia ricordano che «questa decisione è da kamikaze ed è impopolare. Non capiamo perché perseguiate su questa strada. Il dato di fatto è che noi abbiamo fatto quello che voi in molti mesi non siete riusciti a portare a termine e, coerentemente, votate contro».

I toni si scaldano e l'intervento del vicesindaco Nazzareno Uggeri riporta il dibattito sul binario dell'oggetto del contendere, ma non ci sono i presupposti perché si vada al voto unanime. Ploia conferma l'astensione del suo gruppo e il regolamento passa con i voti di maggioranza e del gruppo di Lamagni. Situazione ribaltata, poi, per la mozione proposta dal gruppo di Ploia dove si chiede una «presa di posizione politica per la situazione nazionale che, sul tema, non tiene conto della salute dei cittadini dopo il decreto Genova». La maggioranza motiva il suo dissenso con la «mancanza di criteri scientifici nella richiesta della mozione». Lamagni prova a ricucire ricordano che «il tema è importate come lo sarebbe l'unanimità del consiglio su questo fronte, dato che si tratta redigere un testo per spronare il Governo ad intervenire sulle norme che mancano». La maggioranza resta ferma sulle sue posizioni mentre Ploia ricorda la necessità di una presa di posizione politica. La mozione, dunque, non passa perché ottiene i voti favorevoli solo della minoranza.
 

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