Scende la quota dei debiti ma c’è la spada di Damocle della causa con A2A
Conto consuntivo questa sera in consiglio comunale Diminuiscono le spese. Attesa la sentenza definitiva della vicenda relativa al gas
A.P.
SAN MARTINO DALL’ARGINE. Conto consuntivo 2018 in consiglio questa sera alle 18.30. Migliora la situazione debitoria del Comune e di conseguenza lo spazio di manovra finanziaria grazie agli sforzi dell'amministrazione, come spiega il sindaco Alessio Renoldi. Resta però ancora insufficiente per mettere al sicuro del tutto il Comune, nel caso sia completamente avversa la sentenza definitiva sulla causa per il gas e quindi il pagamento (rateizzazione o ricorso a mutuo?). È la causa intentata da A2A (oggi Unareti) per l'interruzione della distribuzione del gas in cui il comune è stato condannato da lodo arbitrale a pagare 478.588 euro, a cui si aggiungono Iva e oneri aggiuntivi per un totale di oltre 600mila euro.
Per l'anno scorso, a quanto dicono il sindaco Renoldi, i colleghi dell'amministrazione e l'ufficio finanziario, il trend ha visto ancora la contrazione delle spese con l'obiettivo però di garantire i servizi. Il debito relativo ai mutui scende da 2,6 milioni del 2017 a 2,4 milioni. La restituzione dei prestiti costa annualmente al Comune 70mila euro di quota interessi e 117mila di quota capitale.
Il debito per abitante era di 1.496 euro nel 2016, 1.487 nel 2017 e 1.425 nel 2018.
Non fa parte poi tecnicamente del debito, anche se di fatto lo è, la restituzione alla Regione di fondi derivanti dalla bonifica Metalrecuperi. Secondo l'accordo consiliare del 2011 è di 48mila 134 euro per 15 anni, sempre regolarmente versati.
Continuano a scendere anche le spese del personale attraverso la contrazione delle assunzioni, l'utilizzo del personale su più comuni dell'Unione Terre d'Oglio o anche l'assunzione temporanea di dipendenti di altri comuni come è stato recentemente per l'ufficio finanziario.
Così dieci anni fa, nel 2008, le spese di personale ammontavano a 465mila 290 euro, scendendo a fine 2018 a 329mila 662. I movimenti finanziari complessivi segnano un’entrata di competenza di 2 milioni e un’uscita di 1.9 milioni di euro.
L'avanzo 2018 è stato di 29mila 246 euro comprensivo di 2.457 di fondi accantonati per contenziosi e di 7.242 a garanzia di crediti di dubbia esigibilità.
Infine altri 19mila 546 euro sono gli impegni obbligatori ma non definiti come il compenso 2018 della produttività dei dipendenti.
Nel complesso se non incombesse la sentenza gas, dovrebbe ancora migliorare la situazione nel 2019 con l'aumento nell'ultimo consiglio comunale dell'Imu agricola e dell'addizionale Irpef. —
A.P.
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