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Mattone ancora in crisi, l’imperativo di Ance Mantova: «Infrastrutture subito»

Crescono le compravendite ma di abitazioni usate e all’asta. L’assessore regionale Mattinzoli: «Avanti con la Mantova-Cremona»

Ig.Cip
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MANTOVA. Infrastrutture e accessibilità: corre su questi due binari l’assemblea dei costruttori edili di Ance e il rilancio di Mantova. «Una provincia che non merita l’arretratezza infrastrutturale che ha» scandisce il presidente di Confindustria, Alberto Marenghi, sollecitando gli amministratori regionali ad avventurarsi in auto da Viadana a Castiglione. Il sospetto, riaffermato nel momento stesso in cui si ripete di volerlo scacciare, è che «Mantova resti lontana da Milano perché ha un colore politico diverso da quello del governo regionale».

A fare da parafulmine, incassando le critiche al posto della collega Terzi, c’è l’assessore allo sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli. A lui Marenghi affida il grido d’allarme da trasmettere a Milano: «Mantova ha l’orgoglio di competere ma vuole essere messa in condizione di poterlo fare». In questo senso il binario unico che allaccia Mantova a Codogno è emblematico della nostra arretratezza infrastrutturale. Dell’isolamento di una provincia che viaggia ancora a scartamento ridotto mentre il mondo è già altrove.

È nelle slide che il presidente di Fs Sistemi Urbani, Carlo De Vito, scorre come un album di figurine dal futuro: passi per Londra e Parigi, ma anche Milano, con i suoi piani di conversione degli scali dismessi, è distante anni luce da Mantova. E il conforto di essere vicini al nodo di Verona, da cui passano due dei nove corridoi multimodali europei, è relativo.

Il presente è nell’ammissione dell’assessore Mattinzoli, quando dice che al politico capita di farsi orientare dall’affinità cromatica, ma l’amministratore deve fare il bene di tutti. E in tal senso rassicura che l’autostrada Mantova-Cremona è nei pensieri del governatore Fontana e che a giugno ci sarà un nuovo incontro. Certo che se ci mettesse qualche soldo pure il Governo, l’operazione andrebbe più spedita. Perché, come insiste il professore Gustavo Piga, non basta sbloccare i cantieri, è necessario disincagliare gli investimenti.

«La contrazione del mercato residenziale non è finita – avverte il presidente di Ance, Attilio Scacchetti – anche se per Mantova e provincia i dati delle compravendite di abitazioni registrano un aumento di unità trasferite, dalla 2.323 del 2013 alle 3.620 del 2018». Il conforto è solo apparente, perché per il 75% si tratta di scambi di abitazioni usate. E una fetta rilevante è riconducibile alle aste giudiziarie. Il dato s’incastra con la contrazione degli operai iscritti alla Cassa Edile negli ultimi dieci anni, da 3.500 a 2.500. Come se ne esce? «Le vie dello sviluppo devono essere la rigenerazione urbana e le infrastrutture». Slacciando i nodi della burocrazia. —

Ig.Cip
 

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