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Minacce agli amministratori pubblici: a Mantova aumentano gli odiatori online

Avviso Pubblico: il report della prefettura illustrato in una serata a Barbasso. Più segnalazioni per le intimidazioni degli haters attraverso internet e i social

Matteo Sbarbada
1 minuto di lettura

RONCOFERRARO. Gli atti intimidatori nei confronti di amministratori locali del Mantovano sono aumentati fra 2017 e 2018. Il dato reso pubblico in gennaio dal report del Comitato per la sicurezza e per l’ordine pubblico è stato discusso alla sala di Capi di Barbasso in occasione della presentazione dell'annuale report "Amministratori sotto tiro" stilato da Avviso Pubblico, associazione nata nel 1996 che riunisce amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica. Il focus sulla realtà mantovana secondo la prefettura è da tenere sotto attenzione. Gli atti intimidatori sono passati dai tre del 2017 agli otto del 2018. In quattro casi hanno coinvolto sindaci o vice sindaci, in due consiglieri comunali e, in un caso a testa, assessori e cariche regionali. La tipologia dell'atto intimidatorio è stata in quattro occasioni la minaccia con app o su social, in due la scritta minatoria, in un caso a testa la minaccia verbale e la busta o lettera minatoria. Secondo Avviso Pubblico la Lombardia risulta essere la regione del Nord Italia con maggiori segnalazioni di minacce e intimidazioni. La semplice infiltrazione mafiosa si è ormai trasformata nella nostra regione in un capillare radicamento.

«In Italia ogni 14 ore un rappresentante di un'amministrazione locale subisce una minaccia - ha spiegato Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - Nel 2011, quando preparammo il primo report, gli atti intimidatori censiti furono 212, nel 2018 siamo arrivati a 574. Molti arrivano da cittadini o gruppi di cittadini sfiduciati verso la politica. La loro non è più rabbia, ma cattiveria sociale. Chiedono agli amministratori cose che questi ultimi non possono concedere loro. E si arriva così, in alcuni casi, a vere e proprie aggressioni all'interno dei municipi, con conseguenze talvolta drammatiche». Nei primi mesi del 2019, in particolare, avvicinandosi alle elezioni del 26 maggio, i casi appaiono in netto aumento in tutta Italia.

«I soci di Avviso Pubblico nel Mantovano sono venti, compresa la Provincia e importanti Comuni - ha commentato Nicola Leoni, vice presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Gazoldo - Siamo la settima provincia in Italia per numero. La guardia deve restare alta, intimidire un amministratore è un attacco alla libertà e alla democrazia».

L'incontro è stato moderato da Federico Baruffaldi, sindaco di Roncoferraro, Comune da poco entrato nella rete di Avviso Pubblico.

Nota dolente, le poche presenze in platea. In particolare, a colpire in negativo, la totale assenza di amministratori locali, assenti ingiustificati in una serata incentrata proprio sulle minacce rivolte in misura crescente ai funzionari della cosa pubblica.

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