Comune, a fine 2018 debito di 10,5 milioni verso 500 fornitori
Fatture pagate con 10 giorni di anticipo e in calo negli anni. Anche Provincia, Regione e Ats in regola coi pagamenti
Sandro Mortari
MANTOVA. La pubblica amministrazione sta mettendo in ginocchio le imprese con il suo ritardo cronico nei pagamenti delle fatture. Lo dice anche una recente ricerca della Cgia di Mestre che ha evidenziato la lunga lista di debiti che hanno i Comuni superiori ai 50mila abitanti.
La situazione migliora decisamente in quelli più piccoli, dove i pagamenti dei fornitori avvengono, in alcuni casi, in netto anticipo sulla scadenza delle fatture. È il caso del Comune di Mantova dove l’indicatore di tempestività nei pagamenti, nel primo trimestre di quest’anno, reca un -1,62, mentre per il 2018 è stato di -8,096. Questo indice, fissato per legge, è la somma, per ciascuna fattura, dei giorni che passano tra la data di scadenza delle fatture e la data di pagamento moltiplicata per l’importo dovuto, diviso la somma degli importi pagati nel periodo di riferimento.
Una formula matematica complessa, da cui escono valori negativi o positivi. Quando l’indice è negativo, come nel caso del Comune capoluogo, significa che le fatture vengono pagate in media prima della scadenza della stessa. Viceversa, se il valore è positivo vuol dire che la fattura viene saldata dopo la sua scadenza.
Mantova, dunque, liquida le fatture dieci giorni in anticipo rispetto alla scadenza, tanto che il tempo medio di pagamento è di 29,60 giorni, al di sotto dei 30 giorni entro cui le pubbliche amministrazione (tranne quelle sanitarie che hanno 60 giorni a disposizione) devono pagare i fornitori. Al 31 dicembre 2018 il Comune aveva un debito di 10 milioni 585.578 euro con 500 fornitori, un dato in calo rispetto al 2016 quando l’esposizione era di 12 milioni 132.164 euro verso 717 imprese e al 30 giugno 2017 quando era di 6 milioni 393.681 euro verso 343 fornitori.
Più virtuosa è la Provincia che al 31 marzo scorso aveva un debito di appena 2.784,42 euro e verso un solo fornitore. A Palazzo di Bagno le fatture vengono pagate mediamente 21 giorni in anticipo sulla scadenza (dato riferito al primo trimestre 2019). Nel 2018 il debito alla fine dell’anno era di 858.744 euro verso 90 imprese, con pagamenti che sono stati effettuati con 13 giorni di anticipo (nel quarto trimestre dell’anno l’anticipo era di 18 giorni). Un debito che è rapidamente sceso nei primi tre mesi di quest’anno. Un trend iniziato l’anno scorso: a fine 2017, infatti, il debito ammontava a 1.050.836 euro verso 130 fornitori, a fine 2016 era di 1.077.484 verso 555 fornitori.
Indici di tempestività negativi nei pagamenti, oltre che in Comune e in Provincia, ci sono anche all’Ats e in Regione. All’Ats le fatture vengono pagate con 18,30 giorni di anticipo (nel 2018 era di 11,48 giorni). Al 30 giugno 2018 i debiti ammontavano a 2.699.990 euro verso 259 creditori. In Regione al 31 dicembre 2018 non risultavano debiti nei confronti di fornitori; i tempi di pagamento delle fatture avvengono da 8 a 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza. —
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