Mantova, ecco come recuperare le facciate dei palazzi del centro storico: un piano del Comune
Lotta alla crisi dell’edilizia. L’ipotesi di incentivo: togliere o ridurre il canone sui ponteggi. Trenta edifici sotto osservazione per l’eventuale ordinanza
Sandro Mortari
MANTOVA.Una mano all’edilizia, settore in crisi ormai da dieci anni. È quella che il Comune di Mantova intende dare con incentivi ai proprietari di case e palazzi con le facciate ammalorate che intendano metterle a posto per un motivo non solo di decoro urbano ma anche di sicurezza pubblica. Non solo. L’amministrazione di via Roma agevolerà anche chi volesse fare lavori di efficientemente energetico alla propria abitazione. «Pensiamo di ridurre le tasse locali a chi decide di ristrutturare le facciate o di migliorare la resa energetica delle case – dice il vicesindaco Giovanni Buvoli ripetendo, in sostanza, quello che il giorno prima aveva detto di fronte all’assemblea dell’Ance – potremmo ridurre o addirittura togliere la Cosap per i ponteggi che occupano suolo pubblico. L’anno scorso abbiamo incassato 200mila euro. Gli uffici stanno valutando se ridurre tutto o in parte questa spesa per i proprietari, ma interverremo».
Il Comune intende far presto: la riduzione della Cosap verrà attuata «entro quest’anno» assicura Buvoli. E che faccia sul serio lo dimostra l’intenzione di procedere attraverso ordinanze per obbligare ad intervenire sugli immobili più fatiscenti che creano pericolo per i passanti. «Da una prima ricognizione – dice il vicesindaco – abbiamo individuato 25-30 immobili che possono essere oggetto di ordinanza, dunque sotto osservazione da parte nostra». Intervenire prima eviterebbe la soluzione coattiva. Tra quella trentina di edifici ce ne sono dieci che potrebbero costituire pericolo per la caduta di calcinacci sui marciapiedi e che potrebbero essere presto oggetto di un’ordinanza. «Anche gli enti locali devono mettere del loro per agevolare un settore in crisi come quello delle costruzioni» riassume Buvoli ricordando gli incentivi fiscali attuati dagli ultimi governi per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico. «Dopo dieci anni di crisi del settore la politica deve intervenire a tutti i livelli. Noi, per esempio, abbiamo fatto lavori per 70 milioni in quattro anni e sbloccato cantieri come il Podestà, la ciclabile del cavalcavia, Pradella, il parcheggio Apcoa e la demolizione del palasport».
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