Cresce la colonia di pipistrelli che "abita" nel Castello di Mantova: oltre 2mila esemplari
Il direttore di Palazzo Ducale Peter Assmann: "Sono felice che il Ducale sia stato dichiarato Monumento vivo, perché non accoglie soltanto capolavori del passato, ma anche prodigi della natura"
Sabrina Pinardi
Cresce la colonia di pipistrelli che abita sotto il Castello di San Giorgio a Mantova
MANTOVA. Sono tornati anche quest’anno e presto ripartiranno. Non si sa ancora per quale meta: la destinazione futura dei pipistrelli del Castello di San Giorgio è tra i misteri che il monitoraggio, a cura del Gruppo speleologico mantovano e dell’università dell’Insubria, dovrebbe contribuire a svelare. La colonia, che ha trovato il proprio habitat ideale sotto i volti che sostengono Corte Nuova, intanto, si è ingrandita: l’anno scorso, grazie a una telecamera a infrarossi, erano stati contati 1.640 esemplari, mentre quest’anno sono più di duemila. Sono di piccola taglia: il più grosso raggiunge a malapena i 16 grammi. Gli speleologi si occupano di loro dal 2012, con la collaborazione del personale del Museo di Palazzo Ducale e del gruppo naturalistico mantovano. «Si tratta di miniotteri – racconta Davide Bettoni del gruppo speleologico – e questa colonia rappresenta una rarità. L’unica altra presenza così numerosa è a Rimini».
La colonia di Palazzo Ducale è stata inserita anche in un piano di monitoraggio regionale che permetterà di acquisire nuove informazioni per poterla tutelare nel modo più appropriato. Il regno dei pipistrelli è raggiungibile in barca attraverso il fossato del castello. Il 22 maggio, anche il direttore di Palazzo Ducale Peter Assmann ha voluto partecipare a un sopralluogo. «Sono animali molto utili, fondamentali, per esempio, contro le zanzare. Ogni pipistrello ne mangia fino a duemila a notte. Non ci serve tanta chimica, è sufficiente la natura – commenta il direttore – E sono felice che il Ducale sia stato dichiarato Monumento vivo, perché non accoglie soltanto capolavori del passato, ma anche prodigi della natura. Qui sono tutti accolti bene».
A tal punto che, durante i restauri, il palazzo lasciò il passaggio per i pipistrelli, perché potessero tornarsene a casa dopo le scorribande notturne. L’attestazione di Monumento vivo è stata assegnata al Castello di San Giorgio nel 2015 da parte del Gruppo rondoni Italia e dal Gruppo ricerche avifauna mantovano. Perché il castello è vivo non soltanto per i pipistrelli: del gruppo delle specie che qui, tra volti, portici e soffitti, si sono costruite il loro nido fanno parte anche lo storno, il picchio e il rondone comune. Quest’ultimo, tra l’altro, contribuisce a tenere lontani i piccioni.
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