Elezioni comunali nel Mantovano, a Sermide e Felonica Bortesi vuole terminare le opere. Gli sfidanti: «Il paese è morto»
L’ultimo sindaco prima del commissario chiede di proseguire i progetti. Quaglia, Martini e Negri promettono il rilancio e la riapertura degli argini al traffico delle auto
Giorgio Pinotti
SERMIDE FELONICA. Il 22 maggio sera i candidati di Sermide e Felonica sono stati impegnati nel dibattito a quattro, moderato dal collaboratore della Gazzetta Siro Mantovani. Mirco Bortesi, Paola Quaglia, Anna Maria Martini e Marco Negri hanno esposto i loro programmi per il paese e la propria posizione in merito alle questioni messe sul tavolo (molta la gente rimasta fuori dalla sala, tra le polemiche). Domenica 26 maggio dalle 7 alle 23 e i cittadini di Sermide e Felonica si troveranno quattro liste sulla scheda, tra le quali scegliere.
Mirco Bortesi, alla guida di Insieme alla luce del sole, punta sulla continuità. Bortesi è già stato sindaco, per poco tempo, prima del commissariamento e il suo obiettivo è proseguire quello che aveva iniziato: «Abbiamo lasciato alcune opere pubbliche che sono già finanziate, bisogna portarle a termine. Penso al municipio e alla scuola di Felonica, finanziati con fondi per la ricostruzione. Poi al centro culturale ex Ipsia e al centro del riuso, per ridurre la quantità di rifiuti e dare una seconda vita agli oggetti che vengono scartati. Poi ci sono altri interventi come il palazzetto dello sport, con la sistemazione del tetto, e il rifacimento dei marciapiedi di via Martiri. E non è meno importante il teatro di Moglia, la cui sistemazione va terminata. Queste opere costano un milione e 700mila euro. Inoltre ci sono anche fondi per la ricostruzione che sono già stati assegnati a Sermide per altre opere, parliamo di un milione e mezzo». Nel programma si parla di scuola, sicurezza e sociale.
Per Paola Quaglia il nodo principale è far rivivere il paese: «Io vedo un paese che sempre più sta subendo un degrado negli ultimi anni. Dobbiamo farlo rivivere e riqualificarlo. Pensiamo alle strade e alle loro condizioni. È una situazione inaccettabile. Bisogna ripartire da zero».
Una priorità per Quaglia è la riapertura dell’argine: «Se vinciamo noi l’argine verrà riaperto nel giro di 24 ore», avevano già detto dalla lista Italia agli italiani. Tra i punti in programma c’è la piscina per Sermide, un progetto che era già stato proposto da Fiamma Negrini due anni fa. Ma l’argine resta un tema dominante. «C’è un altro problema connesso all’argine chiuso: si costringono pensionati o persone con qualche difficoltà a viaggiare sulle provinciali per raggiungere il capoluogo, ad esempio per il rinnovo dei documenti. Noi cercheremo di riportare i servizi fuori dal capoluogo, andremo incontro alle esigenze di Felonica, dove si ha la percezione di essere diventati una frazione».
Il programma di Anna Maria Martini, che guida la civica La Svolta, punta sullo sviluppo e sulle opere pubbliche, senza dimenticare il sociale e l’istruzione. Anche per questa lista la decisione di chiudere l’argine al traffico sarà da rivedere. «Questa scelta è stata a lungo pensata e valutata – dice Martini – la decisione che ne è scaturita deriva dalla volontà di recepire il disagio e la insoddisfazione di una parte di cittadini. Riteniamo che la chiusura dell’argine sia stata effettuata in un momento inadeguato, con tempi e modalità che non hanno tenuto conto delle necessità e delle abitudini di una parte della popolazione. Riteniamo che sia stato vissuto da alcuni come un “atto di forza” e che la situazione vada ristudiata con modalità e progettualità diverse e condivise. Il nostro intento è quello di studiarne la riqualificazione».
Il programma passa dagli sgravi fiscali alle imprese al lottare per realizzare il progetto di ampliamento delle Officine grandi riparazioni. La Svolta punta molto sulle opere pubbliche. «Vogliamo portare a termine il teatro di Moglia, la sua sistemazione, adeguare il palazzetto dello sport e riqualificare l’area dell’ex ospedale».
Il filo conduttore del programma di Marco Negri, candidato sindaco di Progetto Comune, è l’aggregazione: «La fusione è avvenuta solo sulla carta, bisogna rendere unita la comunità in modo che i cittadini tutti si sentano parte della stesso paese. In questa chiave noi pensiamo che si debba rivedere la decisione sull’argine, i tempi e i modi hanno lanciato un segnale non positivo. Bisogna trovare una collaborazione quando si fanno fusioni e ciascuno deve rinunciare a qualche cosa».
Negri guarda anche al territorio: «Dobbiamo superare un certo isolamento, unire la comunità, bisogna lavorare in sinergia con il territorio». Un altro punto fondamentale per Negri è il funzionamento della macchina amministrativa: «Gli uffici devono funzionare bene, l’amministrazione deve fare da guida e creare condizioni migliori per cittadini e soggetti economici. Prevediamo esenzioni sull’addizionale Irpef e sgravi sulle nuove attività e sugli ampliamenti».
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