Mantova, i Comuni dopo il nubifragio: «Serve lo stato di calamità»
A Ostiglia e Borgo Mantovano si chiederanno risarcimenti per i privati colpiti. Il sindaco ha proposto di investire una parte dell’avanzo per interventi
Paola Merighi
OSTIGLIA. Partirà a breve, da parte del Comune di Ostiglia come di quello di Borgo Mantovano, la richiesta dello stato di calamità per il risarcimento danni ai privati colpiti dagli allagamenti di sabato pomeriggio. Da lunedì 27 maggio i municipi sono a disposizione dei cittadini che vorranno segnalare danni: una volta raccolta la documentazione, si manderà il tutto alla Regione che dovrà valutare il caso, disponendo eventualmente degli indennizzi. La giunta Primavori di Ostiglia, riunitasi d’urgenza dopo la bomba d’acqua, ha inoltre avanzato la proposta di investire parte dell’avanzo di amministrazione del 2018 per interventi ad hoc nelle zone colpite (i cittadini danneggiati, peraltro, risultano essere sempre quelli dell’agosto 2018), nel rispetto della normativa.
I volontari della Protezione Civile hanno svolto un sopralluogo anche domenica 26 maggio in tutti i quartieri allagati e le criticità erano state del tutto superate. Nella biblioteca comunale di palazzo Foglia è stata danneggiata una scaffalatura di libri per l’acqua piovuta infiltratasi sulla parete attraverso un impianto di condizionatore. Fortunatamente nel lasso di tempo in cui pioveva c’era ancora il personale in servizio che si è accorto dell’infiltrazione e ha potuto sia asciugare la pavimentazione che recuperare parte dei libri.
La situazione è tornata completamente alla normalità già nella serata di sabato 25 maggio quando attorno alle 23 sono state liberate dall’acqua le ultime zone critiche, in particolare Trabucchi, con via Manzoni, Marconi e Schiappadori dove sono intervenuti sia la Protezione Civile che le autobotti.
Il piano di emergenza del Comune è scattato subito. Sono stati fatti intervenire squadre dei Vigili del Fuoco, i volontari della Protezione Civile, le autobotti dei privati per prosciugare l’acqua, e gli operatori della Tea. In campo tutti gli operatori dell’ufficio tecnico e la polizia municipale. Sindaco e vice sindaco operativi sia in Comune che all’esterno dove venivano man mano segnalate problematiche o addirittura dove vivevano persone anziane sole che non potevano uscire di casa. In questo caso sono state inviate le squadre dei vigili del fuoco che hanno confermato che le caditoie erano pulite (l’intervento di pulizia è stato effettuato tra settembre e dicembre, con 2mila caditoie ripulite a spese del Comune) e proseguono i rilevamenti di Tea sulle fognature in tutto il territorio.
Resta la criticità del collettore non risulta più adatto a far fronte alle bombe d’acqua. La progettazione e realizzazione delle fognature risale agli anni ’60. In tutto è stata svolta una decina di interventi in abitazioni private dove è stato necessario aspirare l’acqua da garage interrati. Via Aia Madama è quella più colpita poiché sono diverse le case con i garage in pendenza che vengono allagati ogni volta che accade un evento eccezionale simile.
Sabato 25 sono caduti 55 millimetri di acqua in poco meno di mezz’ora. I fossi che costeggiano la strada della Comuna Bellis e Comuna Santuario si sono riempiti nel giro di un quarto d’ora sfiorando il bordo della carreggiata. Le vie del centro storico sono rimaste impraticabili per circa un’ora, così come le zone del quartiere San Romano, di San Rocco, via Oglio Po e via Adda dove tra l’altro sono appena stati abbattuti i pioppi che costeggiano la centrale ex Enel le cui radici, infiltrate nell’impianto fognario, ostruivano il defluire dell’acqua.
Allarme rientrato anche a Revere. La casa di riposo e decine di scantinati sono stati prosciugati grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Mantova che hanno alacremente lavorato in collaborazione con gli uomini della Protezione civile e tutto il personale dipendente del comune di Borgo Mantovano. Al lavoro fino a tarda ora anche il sindaco Alberto Borsari con il suo vice sindaco. Nelle cucine della casa di riposo e negli spogliatoi dei dipendenti erano entrati più di trenta centimetri di acqua. «In venti minuti - commenta il primo cittadino - sono caduti settanta millimetri di acqua. L’allagamento ha riguardato via della Resistenza, via Mirandolese, via Ugo Foscolo, via Garibaldi, via Cavour. Stiamo lavorando per evitare che possa succedere di nuovo».
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