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Bocciofila e bar Arci salvi, ma il verdetto è rimandato

La società ha presentato ricorso contro l’ordinanza comunale di sgombero. Buvoli: «Abbiamo sospeso il provvedimento ma l’affitto arretrato va pagato»

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Salvi, ma solo per ora. Bocciofila e bar Arci non dovranno abbandonare la palazzina storica dell’ex mercato del bestiame, a due passi da Palazzo Te, e gli annessi campi di bocce. L’ordinanza comunale di sgombero, notificata alla società il 4 aprile scorso dopo che era stata riconosciuta morosa per 251.781 euro (non aveva mai pagato interamente al Comune l’affitto per 14 anni come prevedeva il contratto di locazione), è stata sospesa dopo che la Bocciofila ha presentato ricorso in autotutela al dirigente finanziario del Comune Nicola Rebecchi.

Alla scadenza, giusto una settimana fa, tutto è rimasto come prima: il bar Arci può continuare nella sua attività così come la Bocciofila (in questo caso solo in teoria, visto che da tempo i campi sono chiusi e l’attività della società sospesa).

Tutto risolto? Nemmeno per sogno. «A breve - annuncia il vicesindaco Giovanni Buvoli - incontreremo il legale della Bocciofila per esaminare il suo ricorso e decidere cosa fare. La sospensione dell’ordinanza non può andare all’infinito, anzi. Un punto, però, resta fermo: non ci sono alternative e il debito va pagato. Solo dopo potremo esaminare eventuali proposte presentate da terzi».

Il vicesindaco si riferisce all’incontro avuto di recente con i rappresentanti del comitato provinciale della Federazione italiana bocce, Ferruccio Zanini e Doriano Piva e con Bruno Casarini, presidente del «Consorzio bocce...in Lombardia».

Quest’ultimo è l’ente di recente costituzione, aggregato alla Fib, che ha il compito di supportare le società bocciofile lombarde qualora si tratti di ristrutturare e gestire gli impianti sportivi e loro non siano in grado di farlo.

A Buvoli e alla collega allo sport Paola Nobis, presente all’incontro, il Consorzio ha avanzato una precisa proposta, anche se ancora tutta da dettagliare nei suoi contenuti: avere in gestione sia il bocciodromo che l’annesso bar-ristorante dopo aver ristrutturato la palazzina come imponeva il vecchio contratto d’affitto tra il Comune e la Bocciofila mantovana. «La proposta - dice Buvoli - è ancora molto generica, ma non l’abbiamo scartata. Però, fino a che non si risolve il contenzioso con gli attuali dirigenti della Bocciofila per l’affitto non pagato, non possiamo esaminare altre proposte. Da qui la nostra intenzione di incontrare al più presto il legale della società per affrontare il problema».

In più, affidare nuovamente la gestione del Bocciodromo significherebbe rinunciare all’idea, coltivata dal sindaco Palazzi, di trasformare quel complesso in un centro polivalente per assemblee studentesche, piccoli concerti e altre manifestazioni.

Il Comune punta ad avere dalla Bocciofila una fideiussione di 251mila euro che garantisca l’ente di via Roma circa la partenza dei lavori di ristrutturazione della palazzina in una data certa, oppure che in caso di inadempienza quei soldi entreranno nelle sue casse.

I dirigenti della Bocciofila, però, hanno sempre manifestato l’intenzione di non accollarsi un debito di quella consistenza. Per questo il braccio di ferro è destinato a proseguire.
 

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