C’è l’accordo per il sottopasso in stazione a Mantova
Rfi presenta al sindaco un dossier sugli accessi in piazza don Leoni, fra due settimane appuntamento in via Roma. Palazzi: «Convenzione entro fine giugno»
Monica Viviani
MANTOVA. Ci siamo. Per prudenza il sindaco Mattia Palazzi parla ancora di «ultimo miglio», in realtà torna da Roma con in tasca ciò che sperava: il sottopasso pedonale davanti alla stazione si farà. Al punto che Rfi sarà a Mantova fra appena due settimane per sottoporre a via Roma la bozza di convenzione (non un mero protocollo quindi, ma un impegno vincolante) e uno studio di fattibilità. L’obiettivo dell’amministrazione a questo punto è di chiudere l’accordo entro giugno per iniziare a programmare un cantiere che costerà diversi milioni e per il quale il Comune ha messo a disposizione 500mila euro.
«Passo dopo passo - dichiara Palazzi al rientro dall’incontro con i vertici di Rfi a Roma - stiamo raggiungendo un obiettivo che i mantovani chiedono da decenni. È stato un incontro di lavoro molto concreto e positivo. Il 17 giugno definiamo la bozza di convenzione per stabilire tempi, modalità di esecuzione e risorse. Noi siamo pronti a trasferire i 500 mila euro già impegnati nel bilancio 2019. L’ultimo miglio e ci siamo. Impegno e tenacia saranno premiati, ne sono convinto».
Un incontro positivo quindi per dare soluzione a un problema sul piatto da decenni: l’eliminazione dell’attraversamento pedonale davanti alla stazione con conseguenti problemi di sicurezza per i pedoni e code di veicoli da nord a sud della città. Le Ferrovie hanno presentato al sindaco alcune ipotesi progettuali per valorizzare la stazione, anche dal punto di vista dei servizi e degli spazi interni, migliorarne l’accessibilità e consentire un accesso pedonale attraverso un sottopassaggio con ingresso-uscita nel piazzale antistante. Ipotesi sposate alla luce di uno studio sui flussi di passeggeri a Mantova, realizzato da Rfi e presentato ieri a Palazzi, da cui emerge ad esempio che gli accessi alla stazione di piazza don Leoni sono in aumento: nel 2016 erano stati un milione e 937mila, nel 2017 erano passati a 2 milioni e 213mila.
Non solo. Risulta anche che il 44% delle persone arriva in stazione a piedi, il 24% in auto, il 15% in autobus e il 4% in bici. Che l’81% dei passeggeri è di Mantova, il 4,1% di Verona, il 2,1% di Milano, l’1,3% di Cremona. Che l’81% di coloro che raggiungono la stazione da fuori città lo fa usando un altro treno, il 13% si fa accompagnare in auto e il 6% usa i mezzi pubblici. Tra chi invece abita in città, preferisce raggiungere la stazione a piedi il 52%, in auto come passeggero il 19%, con i mezzi il 13%, in auto come conducente il 7%, in bicicletta il 4%, in taxi il 3%, con un altro treno il 2%, in moto o scooter lo 0,4%.
Per quanto riguarda la valorizzazione degli spazi interni ancora inutilizzati, il sindaco anticipa di aver iniziato a ragionare con Rfi anche sulla possibilità di utilizzarli per una velostazione per le bici, uno spazio d’attesa con wi-fi e un’infopoint turistico della città. E nello studio per il sottopasso non mancherà anche un capitolo sulla sistemazione del piazzale.
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