Elezioni Comunali 2019 a Mantova: sconfitti astensionismo e quorum, già quattro sindaci sono sicuri
A Casalmoro, Casalromano, Ponti sul Mincio e Serravalle a Po ai candidati unici bastava superare l’affluenza del 50%
Francesco Romani
MANTOVA. Ha vinto nuovamente la democrazia. Mantova si conferma terra dal forte senso civico e ne sono la conferma i numeri della partecipazione al voto amministrativo con il record che va a Mariana: 78,75%. All’elezione diretta dei sindaci e al rinnovo dei consigli comunali nei 38 Comuni hanno partecipato il 66,21% quando mancava allo spoglio solo Gonzaga. Cinque anni fa quando gli elettori furono 111.914, ma si votava in 43 municipalità. Si raggiunse il 69,85% contro il 77% del 2009.
La forte spinta data dalla contemporaneità del voto europeo ha permesso già attorno alle 19 a 4 candidati sindaci di avere la conferma della propria elezione. Correndo con un’unica lista, per loro era sufficiente superare il 50% dell’affluenza. E così è stato. Si tratta di Franco Perini a Casalmoro, Roberto Bandera a Casalromano, Massimiliano Rosi a Ponti sul Mincio e Tiberio Capucci a Serravalle a Po. Sonoramente sconfitto chi scommetteva sull’astensione ed anzi invitata gli elettori a starsene a casa per far fallire il voto democratico. «Certo qualche preoccupazione c’era - spiega Perini da Casalmoro -. La passione civile mi ha fatto ritornare in campo per cercare di proseguire il mandato e la gente ha capito. Non ascoltando i pochi che dicevano che era meglio tornare alle urne e avere un commissario». «La gente ha capito che in ogni caso è meglio avere un referente, un interlocutore n paese che non un funzionario prefettizio - aggiunge Bandera a Casalromano -. E sarò il sindaco di tutti i cittadini». Rossi a Ponti sul Mincio ieri si è preso una mezza giornata di stacco dalle questioni politiche «Mi sono dedicato al lavoro - dice sorridendo - lasciando che qualche consigliere comunale facesse la sua propaganda per il non voto». Propaganda che, nonostante sia stata fatta con tanto di volantinaggio, ha sortite solo le briciole. Nemmeno il 4% degli elettori ha rifiutato la scheda delle comunali.
«Sono ovviamente soddisfatto - conclude Tiberio Capucci da Serravalle a Po -. Anche perché, dati alla mano hanno votato in molti dalla frazione di Libiola. Segno credo, dell’apprezzamento verso una squadra rinnovata. I cittadini hanno dato fiducia alle persone, al di là delle ideologie. Essere sindaco in un piccolo paese vuol dire essere sempre a disposizione di tutti».
Se quattro sindaci ormai possono dire di poter festeggiare, negli altri 34 Comuni si dovrà attender e lo spoglio di oggi pomeriggio (inizio ore 14).
Oltre ai dati delle europee comune per comune, l’attenzione sarà soprattutto rivolta agli scrutini con la onta dei voti per l’elezione dei sindaci e delle preferenze per la formazione dei consigli comunali. Una sfida che ha coinvolto 93 candidati sindaci, 1.240 aspiranti consiglieri oltre a 41 che ambiscono a entrare nei Municipi, gli enti che sono stati istituiti nei due Comuni fusi di nuova formazione (San Giorgio Bigarello e Sermide e Felonica).
I commenti dei lettori