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Il Pd di Mantova: «Le sconfitte? Colpa degli errori del passato»

Il segretario provinciale analizza le battute d’arresto in alcuni Comuni simbolo. La Forattini sui passi falsi: «Ko, ma non abbiamo sbagliato candidati»

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Il Pd, alle Europee, aumenta i consensi sia a livello provinciale che nel capoluogo rispetto alle Politiche di un anno fa, ma alle amministrative perde Comuni importanti, simboli per il centro sinistra. Un paradosso che mette spalle al muro i vertici del partito e le stesse giunte. La colpa del partito sembra essere quella di non aver scelto il candidato sindaco giusto, mentre quella delle giunte è di non aver amministrato bene. E, forse, quest’ultima per la tradizione di buon governo del centrosinistra, sembra essere la mancanza più grave.

Questa appare l’analisi più facile di fronte ai numeri delle urne. Il segretario provinciale Marco Marcheselli dà la sua lettura. «Intanto - dice - abbiamo vinto ad Ostiglia, Marmirolo e San Giorgio Bigarello ribaltando il voto delle Europee. Così come è accaduto anche a Gonzaga e a Suzzara. Questa è la dimostrazione che dove abbiamo i candidati giusti riconfermiamo le nostre giunte più importanti». Poi, però, ci sono quelle che chiama «le ferite profonde» e che sono le sconfitte subìte a Pegognaga, Asola, Sabbioneta, Roverbella, Bagnolo e Roncoferraro.

«Qui in parte abbiamo pagato il vento nazionale e in parte errori del passato. Alcuni circoli avrebbero dovuto muoversi meglio e anche all’insegna del rinnovamento». Si potevano evitare quelle dolorose perdite? «Mi assumo la responsabilità della sconfitta in quei Comuni, ma riconfermerei tutto. Non mi piace il civismo estremo e dobbiamo imparare, come Pd, a metterci la faccia; dove abbiamo nostri candidati facciamo bene». Ecco la lezione che dice di aver tratto da questa tornata elettorale: «Cavalli nostri giusti in pista e lavoro di squadra per star vicini alla comunità. Dove si è fatto abbiamo vinto». Detto questo, «siamo già pronti a ripartire con i giovani e aprendoci sempre di più alla società».

Di «botta che fa male» parla l’ex deputato e segretario del circolo di Pegognaga Marco Carra: «Però - sottolinea - aver perso per 8 voti è rassicurante». Non va oltre, e nemmeno intende allargare lo sguardo sulle altre realtà: «Non ho titoli per farlo». «A Pegognaga - fa eco il consigliere regionale Antonella Forattini - paghiamo errori fatti nel corso degli anni, l’ultimo il referendum che la cittadinanza non ha condiviso. È stata una sconfitta bruciante, questa».

Però, sottolinea, «rispetto alle Europee siamo riusciti a recuperare anche molto bene. Come a Gonzaga, il mio paese. Quel 61% alla Galeotti è straordinario». Passa in rassegna i vari casi: «A Suzzara abbiamo vinto nonostante i colpi bassi del centrodestra in campagna elettorale. Ad Asola il voto è stato più politico che amministrativo se penso alla battaglia sulla sanità che si è innescata tra la nostra Zaltieri e il centrodestra. E quando, come a Roverbella, Roncoferraro e Porto, si rompono le giunte e gente che fino a pochi giorni prima amministrava con noi passa dall’altra parte, le sorprese possono arrivare». Tutto per dire che dove si è perso «non abbiamo sbagliato candidati». 

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