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A Porto Mantovano è tempo di strategie Salvarani: ora il confronto

Incontri in vista del ballottaggio: il 29 maggio tocca a Vivere Porto, il 30 alla Buoli. Intanto il sindaco uscente rilancia l’ipotesi del faccia a faccia pubblico tra sfidanti

Francesco Abiuso
2 minuti di lettura

MANTOVA. E ora, che succede? Il voto voto di domenica a Porto scatena ipotesi, interrogativi, suggestioni. Si guarda al 9 giugno, data dello spareggio tra i due candidati che hanno preso più voti, Monica Buoli e il sindaco uscente Massimo Salvarani, e ci si chiede che cosa potrà accadere. Ci saranno apparentamenti, indicazioni di voto più o meno ufficiali? E quali strategie metteranno in campo le due coalizioni, divise da appena una ventina di voti, per racimolare consensi e tentare il colpo di reni vincente?

Salvarani, sostenuto da Pd e Porto Futura, ha ottenuto 3.267 voti (38,08%). Monica Buoli, la candidata del centrodestra, 3.287 preferenze (il 38,31%). Un nonnulla li separa, e tra due settimane tutto potrebbe accadere. Mille le variabili, dalla tenuta delle coalizioni all’appoggio di qualche lista escluse, fino al calendario e alle ricadute sull’affluenza.

I riflettori sono puntati innanzitutto su Vivere Porto e il candidato sindaco Gianfranco Bettoni. Con i suoi 1.215 voti (il 14,35%) rischia di essere il vero ago della bilancia. L’ipotesi è quella di un possibile accordo con la coalizione di Salvarani, tenendo presente la vecchia alleanza di governo (poi rotta, cinque anni fa, con il duello Salvarani-Lucia Pasotti). Bettoni già domenica ha chiuso la porta, dicendosi disposto a «discutere di programmi». Una riunione della lista Vivere Porto è fissata per stasera 29 maggio.

«Salvarani certo non dovrà vendere il Bosco dei nuovi nati» dice scherzando Lucia Pasotti, ex candidata sindaco di Vivere Porto cinque anni fa, reduce da cinque anni di opposizione attiva e faticosa (ora ha raggranellato 114 preferenze). Più seriamente, spiega che non esiste «incompatibilità» a priori tra Vivere Porto e Salvarani, nonostante la rottura del 2004 e cinque anni sui fronti opposti del consiglio: «In questi anni abbiamo seguito un nostro percorso, quando non condividevamo alcune decisioni, dal famoso caso dei Bosco dei nuovi nati alle politiche per la famiglia, non abbiamo mancato di sottolinearlo». Però non mancherà, assicura, la disponibilità a confrontarsi sui programmi.

E cosa ne pensa, invece, Salvarani? «Una mia idea ce l’ho, ma è giusto che prima ascolti il punto di vista di quanti hanno condiviso con me questa avventura» risponde. Ieri sera, una riunione tra i candidati della lista del Pd e di Porto Futura è servita a fare il punto su tutto: dall’analisi del voto alle strategie su come impostare questo surplus di campagna elettorale. A partire da quello che è un punto fisso di Salvarani: «Credo che adesso sia doveroso un confronto pubblico, moderato da una figura super-partes, tra i due candidati, in modo che i cittadini possano confrontare i programmi e decidere». Insomma, rispunta l’ipotesi del faccia a faccia tra candidati che era saltato per il primo turno. Ora si tratterebbe di un duello.

Accetterà la Buoli? «Per il momento è presto per ogni decisione – risponde la candidata sindcao – per il momento il punto di partenza rimane l’incontro con gli alleati che il mio segretario provinciale ha fissato per giovedì sera (30 maggio ndr.). Guarderemo prima alle linee politiche, più che alle alleanze». «La priorità – conferma Antonio Carra, segretario provinciale della Lega – sono due: primo, tenere compatto il gruppo di alleati; secondo, mettere in campo le strategie migliori per convincere i cittadini che stavolta hanno l’occasione di cambiare davvero. Vogliamo parlare a chi può essere vicino alle nostre posizioni, usando il linguaggio del buonsenso. Le priorità sono sicurezza e attenzione ai cittadini».

 

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