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Mantova, via libera alla messa in sicurezza dell'ex pastificio: ma il futuro resta incerto

La Corte d’appello di Brescia annulla la custodia giudiziaria. Mercoledì 5 giugno la consegna delle chiavi alla proprietà: ma è tardi. La società Sapiens: «Metteremo nuove recinzioni e luci, ma il centro di formazione lo faremo a Cremona»

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. L’ex pastificio Zanellini di Borgo Angeli verrà messo in sicurezza nei prossimi giorni. Nuova recinzione anti intrusioni, illuminazione e manutenzione del prato attorno al cortile: via gli arbusti e un po’ di pulizia. Non sarà il centro di formazione che quartiere e città speravano diventasse, ma quantomeno l’edificio della vecchia manifattura sarà un po’ meno all’insegna del degrado e dell'abbandono.

Cos’è successo? La Corte di Appello di Brescia ha finalmente notificato (la data è quella del 29 maggio) l’ordinanza con la quale viene revocato il ruolo di custode giudiziale dell’edificio a Dino Piccagli. Questo significa che Piccagli può finalmente consegnare le chiavi dell’area al legittimo proprietario, la Sapiens spa, che aveva acquistato il complesso nel novembre del 2017 ad un’asta, quando ancora l’immobile era sottoposto a sequestro penale per vicende che riguardavano la precedente proprietà.

La consegna è prevista per mercoledì 5 giugno alle 10, davanti al cancello della fabbrica in piazzale Primo Maggio: le chiavi passeranno nelle mani della presidente della Sapiens, Katja Acquaroli e al fratello, membro del cda, Roberto. Un via libera che arriva troppo tardi. L’impresa era pronta a investire per trasformare l’edificio nel nuovo quartier generale con laboratori di formazione. Ha atteso per mesi questo atto, una semplice conseguenza del decreto di trasferimento emesso dal tribunale di Mantova in dicembre. Un tempo troppo lungo e soprattutto carico di troppe incertezze per chi opera nel mercato. Alla fine, la Sapiens ha colto un’offerta vantaggiosa (e certa) arrivata da Castelverde, in provincia di Cremona: un’ex concessionaria d’auto.

Una scelta comprensibile, sotto il profilo imprenditoriale, viste le incertezze che gravavano sui tempi della disponibilità dell’ex pastificio. Tanto che per l’operazione cremonese, l’impresa ha già potuto avviare la progettazione.

Mantova ha perso l’occasione non solo di veder riqualificare un’area in degrado, ma anche di avere al suo posto un’impresa solida e nuovi posti di lavoro. E ora? «Avvieremo nel giro di pochi giorni i lavori per la messa in sicurezza – spiega l’Acquaroli – per una ragione semplice: nell’edificio continuano ad esserci incursioni di estranei. Qualche giorno fa sono stati mandati in frantumi dei vetri. Insomma, qualcuno è entrato per divertirsi a lanciare sassi contro le vetrate. In questi mesi nessuno ha potuto far nulla per recintare in modo efficace l’area. Stiamo parlando di un edificio pericoloso. Se qualcuno dovesse farsi male, o peggio, la responsabilità ricadrebbe sulla proprietà».

Verrà quindi rifatta la recinzione e l’area dotata di un sistema di illuminazione. Non si esclude la presenza di telecamere e di certo verranno fatti lavori di pulizia per dare decoro all’ampio cortile. E per il futuro? «Le circostanze ci hanno impedito di poter realizzare quell’investimento in cui abbiamo creduto – spiegano alla Sapiens – ora la “questione Zanellini” resta in stand by». 

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