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Nuovo apparecchio per le cure tumorali: all'ospedale di Mantova è arrivato il super acceleratore

Inaugurato dall’assessore Gallera nel bunker di Radioterapia, più precisione e più velocità. E riduce gli effetti collaterali. Il macchinario è costato 3,3 milioni di euro. Partito anche l'iter per la risonanza magnetica a Pieve di Coriano

Roberto Bo
2 minuti di lettura

MANTOVA. Una radioterapia per il trattamento dei tumori più veloce e più precisa, che riduce gli effetti collaterali e migliora la qualità della vita dei pazienti.



Da oggi al Carlo Poma tutto questo è possibile grazie all’arrivo del nuovissimo acceleratore lineare che ieri pomeriggio è stato inaugurato dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

Il macchinario, installato nel bunker del reparto di Radioterapia guidato dal primario Marcello Amadori, è costato complessivamente 3 milioni e 318mila euro e consiste in una serie di avveniristiche apparecchiature in grado di garantire un salto di qualità nella cura dei pazienti oncologici. Il nuovo acceleratore andrà a sostituire uno dei due attualmente in uso e che ogni anni vedono oltre 600 pazienti in trattamento.



Tra le caratteristiche principali c’è la versatilità e la precisione, con notevole risparmio dei tessuti limitrofi al tumore e una conseguente migliore tollerabilità. In sostanza, come hanno spiegato il primario e il dottor Giampietro Barai della Fisica sanitaria dell’Asst di Mantova, la strumentazione salvaguarda gli organi critici attorno al tumore ed è talmente precisa da riuscire a seguire anche i più piccoli spostamenti della massa dovuti al respiro del paziente.

Preciso e veloce, tanto da riuscire, per fare un esempio, a intervenire nella neoplasia prostatica, che attualmente richiede un percorso terapeutico di circa otto settimane, con un ciclo di sedute della durata di appena una settimana. Un’altra caratteristica è quella legata alla rapidità di esecuzione dei trattamenti che consente sia un minore disagio ed esposizione per i malati, sia la possibilità di effettuare un maggior numero di sedute.

«Ringraziamo la Regione – ha sottolineato il direttore generale dell’Asst di Mantova, Raffaello Stradoni – per questo importante investimento su Mantova. Tra l’altro siamo stati i primi a garantirci l’acquisto nel lotto che interessa anche altre aziende socio-sanitarie».

Immediata la replica dell’assessore Gallera: «L’ospedale di Mantova è una punta di diamante del nostro sistema sanitario regionale e con questo nuovo macchinario si impreziosisce ancora di più. Inoltre vista la carenza di medici che ormai investe tutti gli ospedali italiani contiamo di riuscire ad attirare al Poma nuovi specialisti grazie proprio all’attivazione di macchinari top di gamma».

Sempre nel corso dell’inaugurazione, che ha visto la partecipazione di tutta la direzione strategica dell’Asst di Mantova e di molti primari, si è appreso che in queste settimane gli uffici del Poma stanno raccogliendo la documentazione per richiedere alla Regione la seconda risonanza magnetica da destinare all’ospedale di Pieve di Coriano.

In questo senso Gallera è stato più volte incalzato anche dal consigliere regionale Alessandra Cappellari, dal deputato Annalisa Baroni e dai medici che hanno sottolineato come una seconda risonanza (l’Asst al momento ne ha solo una, ndr) sarebbe più che necessaria.

Intanto proprio ieri la giunta regionale, su proposta dell'assessore Gallera, ha approvato uno stanziamento di 120 milioni di euro per nuovi investimenti per strutture e apparecchiature destinate ad Ats, Asst e istituti di ricerca a carattere scientifico pubblici.

Ecco lo stanziamento per la provincia di Mantova. Ats della Val Padana: 200mila euro; Asst di Mantova: 1.751.261 euro. —




 

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