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Porto: Salvarani già al lavoro: «Sarà una giunta rinnovata»

In agenda subito i temi viabilità e sottopasso «dialogando con Mantova». Il segretario Marcheselli: «Il Pd si conferma alternativa credibile alla Lega»

Francesco Romani
2 minuti di lettura

PORTO MANTOVANO. I dati definitivi allargano il divario fra il vincente Massimo Salvarani e la sconfitta Monica Buoli. Il candidato al ballottaggio sostenuto dal centrosinistra balza a 3.645 voti e la perdente a 2.992. Mentre il sindaco uscente guadagna 378 voti rispetto al primo turno incassando nell’urna molto probabilmente il contributo della lista Vivere Porto, esclusa al primo turno, ma che ha dichiarato la propria vicinanza all’area progressista ed il suo sostegno a Salvarani. La Buoli, in vantaggio di appena 20 voti due settimane fa, ne lascia per strada 295 creando una forbice con il vincente di 653 voti complessivi, il 10% del totale. Perché i sostenitori al primo turno della candidata di centrodestra l’abbiano abbandonata al secondo sarà motivo di analisi politica e di riflessione nel mondo moderato. A prima vista non sembra reggere il tema dell’astensionismo perché, al contrario, i cittadini si sono recati in massa alle urne passando da un affluenza del 38% del ballottaggio di 5 anni fa, poco “sentito” in quanto forse dal risultato scontato, al 50% di questo turno dove i due contendenti partivano appaiati ai nastri di partenza, con un 38% a testa.

C’è chi parla espressamente di una debolezza del candidato, sicuramente sostenuto dalla Lega, ma in modo un po’ più tiepido da altri. Per altri la venuta di Salvini, con il comizio di una settimana fa, avrebbe sortito un effetto boomerang, coalizzando il mondo che non ama la Lega verso Salvarani per arginare la “marea leghista”.

Analisi a parte, ora Porto riparte da Salvarani, uomo concreto e poco incline alla comunicazione “social”, caratteristiche che lo rendono dissimile da tanti colleghi, ma per le quali i cittadini hanno dimostrato di non volerlo penalizzare.

«Lo so, lo so - dice al telefono ridendo - ho ampi margini di miglioramento su Facebook. Ma mi sono concentrato in questi anni sulle cose da fare, più che sulla comunicazione. Preferisco che i cittadini mi giudichino per quello che faccio, non per come lo presento». Fatta la premessa, Salvarani spiega quali saranno i suoi primi passi. «Ho passato la giornata a rispondere alle telefonate - dice -. Ma anche a riguardare i progetti che dovremo affrontare a breve. Accolgo ben volentieri l’invito del sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, che facendomi i comlimenti mi ha sollecitato a riprendere il dialogo sulla questione delle infrastrutture ferroviarie e della mobilità. Sono sicuramente due temi che affronterò fra i primi. E si tratta di temi che coinvolgono chiaramente anche il Comune capoluogo per la propria parte. Sulla mobilità dobbiamo spingere sempre più all’uso di mezzi compatibili, come le bici per le quali abbiamo già varato un biciplan ed ora passeremo alle ricuciture dei singoli tratti per dare continuità ai percorsi». Sul fronte della squadra di governo, Salvarani prende tempo. «Ho in mente una squadra - dice -. Ci sarà rinnovamento, da innestare però su elementi di continuità. Nomi al momento non ne faccio, così come il ruolo che avrà Vivere Porto. il loro sostegno è stato importante, avvieremo un confronto». Fra i nomi circolanti del Pd, oltre all’assessore uscente Pier Claudio Ghizzi, si fanno quelli di Vanessa Ciribanti, Roberto Mari, Valentina Tomirotti.

Intanto la riflessione sul dopo voto interessa da vicino il Pd, risultato vincente in questo unico turno di ballottaggio. Tira le fila il giovane segretario provinciale Marco Marcheselli. «Nei 38 Comuni al voto quest’anno - spiega - abbiamo dimostrato di saper vincere in molti di quelli più importanti, da Suzzara, a Porto, a San Giorgio Bigarello. Soprattutto sono stati confermati sindaci o maggioranze a guida Pd. L’analisi è che a Mantova il Pd si è imposto come vera e credibile alternativa alla marea montante della Lega. E questo perché non ha costituito solo un argine di valori, ma uno spazio di buongoverno che i cittadini hanno apprezzato. In un periodo dove, è inutile nasconderlo, il partito a livello nazionale è in travaglio, la base degli amministratori è solida e dimostra di sapersi aprire anche a forze civiche, come Vivere Porto, per creare una nuova forza politica del futuro». —


 

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