CASTEL GOFFREDO. Nulla di fatto per i tre dipendenti licenziati dalla Maugeri di Castel Goffredo che avrebbero dovuto essere riassunti dalla cooperativa che avrà in gestione i servizi di centralino e front office. La vicenda ha origine circa un mese fa quando il colosso pavese con una sede nel Mantovano – a Castel Goffredo – decide di licenziare all’improvviso tre persone del comparto centralino e accoglienza.. I sindacati insorgono perché la decisione arriva mentre si sta lavorando su un tavolo nazionale per gestire la crisi del colosso sanitario. L’eco di quanto accade a Castel Goffredo spaventa anche la sede bresciana di Lumezzane e si arriva a convocare un’assemblea per discutere il da farsi. I sindacati (Cgil e Cisl) ottengono l’impegno della Maugeri a fare pressione sulla cooperativa a cui verrà affidato il servizio ad assumere le tre persone, una delle quali prossima alla pensione. Si ottiene anche che il licenziamento scatti il 14 e non il primo giugno, al fine di consentire i contatti fra la cooperativa e i tre ex dipendenti Maugeri.
Tuttavia, a fine maggio i contatti con la cooperativa mancavano ancora e solo pochi giorni fa le parti si sono incontrate. A quel punto si sono scoperte le carte. La cooperativa ha formulato una proposta di assunzione a tempo determinato, per di più a chiamata e con un compenso orario di poco superiore ai 5 euro. Una cifra che per i tre è insostenibile. Il dipendente vicino alla pensione, però, ha ottenuto tutele e garanzie per una fuoriuscita e la sua situazione si risolverà. Diversa, invece, la questione per le altre due persone che non accettano la proposta della cooperativa.
«Ci stiamo coordinando a fronte di quanto è accaduto – dice Morena Trasforini di Cgil – perché è chiaro che dobbiamo muoverci. Non possiamo accettare una situazione di questo tipo. Ieri c’erano impegni di lavoro per tutti, oggi sentirò il collega di Cisl al fine di capire come muoverci per non lasciare soli questi due lavoratori e capire cosa si può fare».
Dal canto suo Maugeri, racconta sempre la Trasforini, «è vero che ha fornito il contatto, ma non ci pare si sia mossa per aiutare queste persone che non hanno accettato quanto previsto dall’accordo e dal 14 giugno saranno a casa». Una situazione nota all’interno della struttura, che preoccupa un ambiente già provato da questi mesi di voci che si inseguono. Inoltre i rumors, in parte confermati anche dalla Trasforini, riferiscono che la cooperativa avrebbe già trovato le persone pronte a lavorare con il contratto proposto ai due ex dipendenti Maugeri.
Nelle prossime ore si capirà come sono intenzionati a muoversi i sindacati per affrontare questa nuova emergenza nella speranza che non sia un’avvisaglia di un terremoto che da tempo spaventa la struttura dell’Alto Mantovano.