Gli uffici Caritas cambiano sede. «Ripartiamo dal seminario»
Addio casa di San simone: direzione, segreteria e amministrazione ora sono in via Cairoli. Ma mensa e centro ascolto restano in via Arrivabene
Sandro Mortari
MANTOVA. Trasloco per gli uffici della Caritas. Da tre settimane direzione, segreteria e amministrazione hanno lasciato i locali che occupavano nella piccola palazzina accanto alla sede di casa San Simone in via Arrivabene per trasferirsi nel seminario vescovile, in via Cairoli.
È il frutto della riorganizzazione voluta dal vescovo Busca per concentrare tutti gli uffici del centro pastorale in un unico luogo, ottimizzando le risorse. «Adesso siamo al secondo piano del palazzo del seminario - spiega il direttore della Caritas Silvia Canuti - insieme agli uffici diocesani come il centro missionario, l’ufficio liturgico, l’ufficio di pastorale giovanile, quello catechistico e dell’Anspi e cioè gli oratori. Ripartiamo anche con un nuovo vicario pastorale, don Gianni Grandi, appena nominato». Al seminario si sono trasferite quattro persone: «Ci occupiamo principalmente di tutta la Caritas e dei servizi di accoglienza dell’associazione Abramo - spiega Canuti -. Essere insieme significa comunicare in modo migliore con tutti i servizi del centro pastorale diocesano a cui siamo indissolubilmente legati».
In via Arrivabene, alla casa San Simone continueranno a rimanere i servizi per cui la Caritas è conosciuta ovunque, e cioè il servizio mensa e il centro ascolto. Il servizio di assistenza e accoglienza dei bisognosi rimarrà in funzione regolarmente sempre sotto la direzione di Davide Boldrini, e non subirà scossoni.
Anzi, potrebbe ampliarsi visto che adesso si sono liberate le stanze prima occupate dagli uffici amministrativi della Caritas. Che ha già un’idea precisa su come utilizzarli tutti o una parte, ma di cui per ora non si può rivelare più di tanto: «Pensiamo di dedicare quegli spazi ad un nuovo servizio - dice il direttore -. Parte di quei locali potrebbero ospitare un laboratorio pomeridiano di doposcuola per le famiglie che non possono permettersi altro e per le mamme straniere che non sanno la lingua italiana».
Dall’ultimo rapporto annuale dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi di Mantova emerge che nel 2017 sono state 4.588 le situazioni affrontate dalla Caritas, che corrispondono all’incirca a 15.500 persone assistite. Si tratta di un 7% in meno di casi rispetto al 2016. Di quei 4.558 casi, 3.488 riguardano stranieri e 1.140 italiani, il 25% dei quali tra i 50 e 54 anni d’età.
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