Il boato di cannoni e fucili per il 160° della Battaglia
Ancora una volta un successo per la rievocazione del 24 giugno 1859. E lunedì mattina è in programma la commemorazione dei caduti
Luca Cremonesi
SOLFERINO. Esattamente 160 anni fa prendeva il via una delle battaglie più sanguinose della storia moderna. Era il 24 giugno del 1859, ma le prima avvisaglie si ebbero di notte in un territorio che, da giorni, ammassava truppe per quello scontro decisivo per la nascita dell'Italia unita (e della Croce rossa). Sabato sera oltre 8.500 persone hanno celebrato e ricordato i feriti con la fiaccolata; questa mattina, lunedì 24 giugno, dalle 9.30 a Solferino si commemorano tutti i caduti. Nel mezzo la lunga giornata domenicale con la rievocazione della battaglia che prende il via dalle 17 nel parco del museo di San Martino. Un evento ormai diventato un appuntamento fisso che vede muoversi e ritrovarsi in costume oltre 270 rievocatori, 20 gruppi di associazioni storiche e di rievocatori e circa 60 volontari.
Rievocata a San Martino la battaglia decisiva per l'Italia unita
Un'opera di ricostruzione dettagliata che è iniziata sabato con l'allestimento del campo nel quale prendono sempre più importanza le figure delle donne (anche al museo della Croce Rossa venerdì 21 è stato evidenziato il ruolo delle donne in questa Battaglia e nei soccorsi).
Domenica mattina sono state presentate le novità editoriali nella sede del museo di San Martino. Alle 17, come da tradizione, via alla rievocazione vera e proprio della battaglia con una regia evocativa che vede coinvolte armi, spari e colpi di cannone. Colpiscono i dettagli delle divise e la precisione dei movimenti delle truppe, dettati dai graduati che gridano gli ordini in francese, italiano e austriaco. La sera, al termine dell'ammainabandiera delle 18.30, la messa di suffragio per i caduti. Lunedì mattina l'appuntamento è a Solferino con l'adunata alle 9.30 in piazza Torelli e la messa alla chiesa Ossario alle 10.30.
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