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Anche a Mantova scattano i saldi: l'obiettivo è ribaltare le vendite di maggio

Le previsioni di spesa media si attestano tra i 100 e i 150 euro pro capite. Occasioni fino al 3 settembre

Matteo Sbarbada
1 minuto di lettura

MANTOVA. Il conto alla rovescia di esercenti e consumatori è arrivato al termine. Dal 6 luglio scattano, infatti, i saldi. Già partiti in alcune regioni (Campania, Sicilia, Liguria e Basilicata) ora prendono il via nel resto d'Italia, Lombardia compresa. Proseguiranno per due mesi, fino a martedì 3 settembre.

Le previsioni di spesa media si attestano tra i 100 e i 150 euro pro capite. La speranza di negozianti e associazioni di categoria è che in questi due mesi possa essere invertita la rotta di una prima parte di 2019 tutt’altro che esaltante. Aprile e in particolare maggio, mese che ha registrato piogge abbondanti e temperature al di sotto delle medie stagionali, hanno visto una notevole contrazione delle vendite.

Gli sconti, al solito mediamente compresi tra il 20 e il 50%, si spera possano ingolosire i clienti, poco propensi allo shopping nelle scorse settimane. Tra gli obblighi dei commercianti, elencati sul sito della Regione, quello di esporre, accanto al prodotto, il prezzo normale di vendita e la percentuale di sconto. Facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso.

L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore, sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita.

Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale. Se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli. Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.

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