A gonfie vele l’acconto: da Imu e Tasi 10 milioni nelle casse del Comune di Mantova
Esentate 14.500 prime case, pagato su 40mila immobili. La quota di imposta andata allo Stato è di quasi 3 milioni
Sandro Mortari
MANTOVA. «Per il Comune è uno dei maggiori capitoli d’entrata» dice il vicesindaco nonché assessore al bilancio Giovanni Buvoli mentre esamina i dati sulla prima rata di Imu e Tasi che gli sono arrivati sulla scrivania dall’ufficio tributi. Gli incassi sono in linea con l’anno scorso visto che le aliquote sono rimaste invariate, così come le esenzioni.
Di Imu, l’imposta sugli immobili, i contribuenti mantovani hanno versato come acconto 12 milioni 115mila euro (il saldo, che rappresenta il 50% del totale, arriverà nelle casse di via Roma a metà dicembre). Di quella cifra il Comune si terrà 9 milioni 347mila euro, mentre il resto (2 milioni 768mila euro) andrà allo Stato. La Tasi, la tassa sui servizi indivisibili come illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzione del verde e delle strade, ha dato un primo gettito di 775mila euro, che rimarranno tutti nelle casse comunali.
«Siamo allineati allo scorso anno - osserva Buvoli - quando arrivarono 12 milioni 120mila euro di Imu e 778mila di Tasi. Molti, infatti, non hanno disponibilità economiche immediate e, quindi, sicuramente verseranno più avanti pagando una piccola sanzione. C’è tempo, infatti, fino al 16 giugno dell’anno prossimo per il cosiddetto ravvedimento operoso. Per cui - è ottimista - vedrete che non avremo problemi a raggiungere e forse a superare la cifra del 2018».
L’Imu e la Tasi non si pagano sulle abitazioni principali (tranne che sulle case di lusso). Quindi, 14.500 immobili adibiti a prima casa sono esentati. Il gettito arriva, dunque, dai proprietari di 28mila seconde abitazioni e dagli altri che possiedono negozi, uffici, capannoni e terreni edificabili. Per la cronaca, gli immobili presenti in città sono complessivamente 55.500.
Interessante anche la composizione del parco case in base alla categoria catastale. Le abitazioni A2, la maggior parte, sono 15.300, di cui 7.900 prime case; quelle A3, le economiche, sono 11.400, di cui 5.900 prime case; le case popolari, le A4, sono 1.600, di cui 300 prime abitazioni, mentre le A7, le villette, sono 700 (360 quelle adibite ad abitazione principale). Infine, ci sono le categorie A1 e A8, che sono le abitazioni di lusso e le ville: in tutto sono un’ottantina che, tra Imu e Tasi, nonostante siano prime case, danno un gettito di 60mila euro. A Mantova mancano edifici della categoria A9, quella dei castelli utilizzati come dimora.
L’anno prossimo entrerà in vigore la modifica al regolamento Imu e Tasi approvato di recente dal consiglio comunale: «I patrimoni immobiliari inseriti nel fondo previsto dalla legge “Dopo di noi” beneficeranno di un’importante riduzione di Imu e Tasi se non addirittura dell’esenzione - ricorda Buvoli - Una decisione importante a favore delle famiglie con disabili gravi».
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