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Soldi a Palazzo Ducale a Mantova: serviranno per il restauro

Il ministro Bonisoli ha approvato la distribuzione del fondo tutela 2015. Alla Reggia dei Gonzaga arriveranno 1 milione 100mila euro in due anni

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Due milioni per il patrimonio storico-artistico del Mantovano. È la cifra stanziata dal ministero per i beni e le attività culturali per l’anno in corso e per il 2020. I fondi sono quelli previsti dalla legge di bilancio 2015 voluta dal Governo Renzi e, per tutta l’Italia, ammontano a 180 milioni (che finanzieranno 595 interventi), di cui quasi 10 solo per Lombardia (da utilizzare per 25 progetti).

Nella terra di Virgilio a ringraziare è soprattutto Palazzo Ducale, destinatario di 1 milione 100mila euro, la maggior parte dei quali da spendere l’anno prossimo per il restauro della facciata e del portico che danno su piazza Sordello, biglietto da visita di Mantova di fronte ai turisti.

I dettagli degli stanziamenti si trovano nelle schede allegate al comunicato pubblicato martedì 9 luglio sul sito del ministero e approvate dal ministro Alberto Bonisoli. E così, alla Reggia dei Gonzaga sono stati destinati 500mila euro per quest’anno che serviranno per il consolidamento, il risanamento, il restauro e il ripristino del cortile di Corte nuova; nel 2020 arriveranno altri 600mila euro che saranno utilizzati per il consolidamento, il restauro della facciata, del portico e del voltone d’ingresso a piazza Castello. Il direttore Peter Assmann preferisce essere cauto: «Non so niente e attendo eventuali conferme».

Non è solo il Ducale a sorridere per i soldi promessi. Circa mezzo milione di euro (per l’esattezza 454.680 euro) finanzieranno quest’anno il progetto della sovrintendenza di manutenzione straordinaria e restauro di Porta Giulia a Cittadella. L’anno prossimo, invece, arriveranno 423.260 euro ad Asola per lo scavo archeologico di terramare, i resti del villaggio dell’età del bronzo ritrovato nei pressi di Castelnuovo.

«Un’attenzione al patrimonio che necessita di interventi di tutela che è frutto di un puntuale lavoro di ricognizione sui territori, attraverso il coinvolgimento di tutti gli istituti periferici del ministero»: così il ministro Bonisoli, originario di Castel D’Ario, ha definito il programma biennale del suo ministero e la distribuzione del fondo tutela. «Tra le priorità- ha aggiunto - ci sono non solo il restauro dei beni culturali, in particolare quelli colpiti da calamità naturali; il recupero di aree paesaggistiche degradate, la prevenzione contro i rischi sistemici e ambientali, ma anche l’efficientamento energetico e il miglioramento dell’accessibilità, intesa come obiettivo per la partecipazione e l’inclusione sociale».

Da notare che il 2015 è stato il primo anno del Ducale come uno dei venti musei autonomi voluti dall’allora ministero per i beni culturali Dario Franceschini. Dal novembre di quell’anno a guidarlo è Assmann che lascerà l’incarico in ottobre. Con sè porterà la soddisfazione di aver incrementato i visitatori da 200mila a 300mila, con un picco di 370mila. Anche se nel 2018 i biglietti staccati hanno visto un calo del 7,26% rispetto all’anno precedente.

I primi mesi di quest’anno hanno dato incoraggianti segnali di ripresa, con un più 30% di visitatori. Poi il maltempo di primavera ha causato una flessione, rientrata ultimamente. Adesso si veleggia stabili con il 20% di turisti in più rispetto all’anno scorso che si aggirano per le magnifiche sale della Reggia alla scoperta di capolavori che solo lì si possono ammirare.
 

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