Le ciclabili sono abbandonate: ora i cittadini protestano
L’erba alta copre la carreggiata, assediata dai rifiuti: così sono pericolose Il problema si protrae da più di un anno, ma le segnalazioni cadono nel vuoto
Barbara Rodella
SAN BENEDETTO PO. I cittadini continuano a puntare il dito sulla condizione delle ciclabili del paese, che versano in una condizione di degrado. La questione della mancata cura delle ciclopedonali del territorio matildico tiene banco da più di un anno, ma alle segnalazioni con corrispondono concreti miglioramenti.
La voglia di passare un’ora all’aria aperta insieme ad amici o al proprio cane spinge a frequentare sempre più i percorsi nel verde. Ma lo stato di trascuratezza che si protrae da tempo sta facendo storcere il naso a parecchi. Il percorso più importante del paese e anche il più frequentato è quello dell’area golenale conosciuta come Montecucco. Collega San Benedetto Po, partendo da Argine Po sud, alla frazione di Portiolo. Da più di 12 mesi il manto stradale è caratterizzato da buche e avvallamenti e al centro della carreggiata, tra le fessure, cresce l’erba creando dei piccoli isolotti verdi da schivare per non inciampare.
E con l’arrivo dell’estate la situazione è anche peggiorata: in alcune parti l’asfaltatura va a scomparire sotto il verde del prato che sta ormai invadendo la carreggiata.
«Ho fatto presente il problema della carente manutenzione più volte al Comune - spiega un frequentatore - La ciclabile è lasciata all’abbandono. Una ventina di giorni fa, per alcuni metri, ho eliminato personalmente l’erba sia sui bordi che all’interno della carreggiata usando i miei strumenti. Purtroppo l’abbandono delle ciclabili non è un problema solo di San Benedetto Po ma riguarda tutta la zona. Credo sia una questione di cultura». In zona ci sono poi altri due tratti trascurati secondo le segnalazioni dei cittadini. Il primo parte da via Mazzaloe, il secondo da via Fioriere. «La ciclabile da via Mazzaloe è nell’incuria - dice un altro cittadino - Non c’è lo sfalcio dell’erba ai lati e nemmeno al centro della carreggiata, dove non è difficile trovare anche rami di alberi caduti. Lo sfalcio lo si può vedere solo nei primi 20 metri di tragitto dal piccolo spiazzo dove si parcheggia, poi l’area è incolta. Lasciare il verde senza cure può avvantaggiare la fauna, ma attira anche i furbetti allergici alla raccolta differenziata. E tra i cespugli ecco che si trovano rifiuti di ogni tipo. Dal sacchetto di fazzoletti, al vasetto di conserva e di yogurt a coperte vecchie. E col ponticello che scavalca il canale di Bonifica di strada Mirasole chiuso al traffico da circa un anno, c’è chi aggira l’ostacolo percorrendo con le macchine proprio la ciclabile».
Situazione non migliore per il percorso di via Fioriere. «Il manto stradale è accettabile - continua il cittadino che frequenta assiduamente entrambe le ciclabili - Ma la vegetazione circostante andrebbe curata. C’è chi nel vedere così poca attenzione per il luogo, scambia il posto per una toilette.
I colpevoli, considerando che ci sono i fazzoletti sporchi, non sono sicuramente cani o altri animali. Le ciclabili del paese formano un anello che andrebbe valorizzato e non trascurato. Sono frequentate dagli amanti delle passeggiate, della corsa o della bici e potrebbero attirare anche un maggior numero di persone se fossero più fruibili».
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