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Valle dell’Oglio miniera per l’archeologia: il ministro premia Asola con 423mila euro

Il gruppo Klousios ha scoperto recentemente tre tombe longobarde e un abitato dell’età del bronzo vicino a Mariana

Francesco Romani
1 minuto di lettura

ASOLA. La valle dell’Oglio era una sorta di”autostrada” dell’antichità. Dov e i gruppi stanziali commerciavano e i nuovi arrivati si insediavano. Dall’età del Rame, oltre 5mila anni fa, sino al Medioevo questa zona ha costituito una cerniera fra l’alta pianura lombarda e la valle del Po. E il fiorire di civiltà ha lasciato tracce importante che gli archeologi pian piano disvelano.

E non è una caso che la più grande scoperta preistorica del Nord Italia, la necropoli di Remedello, sia stata scoperta da un mantovano, il sacerdote e ricercatore don Luigi Ruzzenenti, nato ad Asola da una famiglia di Casaloldo e che alla fine dell’800 fu parroco di Fontanella Grazioli dove abitava il suo finanziatore e collega archeologo, il cavalier Giacomo Locatelli.

Ora, eredi di quelle importanti scuole archeologiche sono i gruppi di ricerca della bassa valle dell’Oglio. Il più importante dei quali è il Klousios (l’antico nome del chiese) che ha sede a Casaloldo ed il cui direttore scientifico è Mino Perini. Recentemente i soci hanno fatto una importante scoperta nella zona di Gambara, scavata sotto la direzione del dottor Andrea Breda della Soprintendenza di Brescia, responsabile per lo scavo.

«Avevamo un nostro socio in zona quando un agricoltore ha proceduto ad un livellamento di un terreno - spiega Perini -. Ci hanno subito segnalato la presenza di probabili reperti ed in effetti così è stato. Il nostro intervento è stato complementare alle direttive della Soprintendenza di Brescia -Bergamo».

Nel campo è emerso un pozzo e tre tombe che sono state identificate come appartenenti al periodo longobardo. «Siamo fra il sesto ed il settimo secolo dopo Cristo - prosegue Perini -. I nuovi arrivati trovavano sul posto, forse razziando, i materiai da costruzione. La base delle tre tombe è fatta con pietre romane e così il pozzo».

Solo in una delle tre è stato trovato un oggetto, un pettine, che ha permesso la datazione. «Due tombe erano chiuse, ma forse già violate. Sono comunque importanti per ricostruire il quadro storico degli insediamenti in epoca longobarda». Le tombe saranno posizionate nel giardino del Municipio di Gambara, ma il gruppo è atteso per un compito più importante. «Fra Asola e Mariana. Su un terrazzamento fluviale già in passato si sapeva che erano presenti tracce archeologiche. I nostri rilievi sul campo e lo studio che abbiamo fatto dei documenti ha confermato che nella località Borghetto era presente un insediamento dell’età del Bronzo». Il ministro della Cultura, il mantovano Alberto Bonisoli, ha stanziato 423mila euro per lo scavo che inizierà il prossimo anno e che è destinato a conoscere meglio quel lontano periodo nella nostra provincia. Lo scavo sarà supervisionato dal dottor Alberto Lamanna della Soprintendenza mantovana che ha già chiesto la collaborazione di Klousios.
 

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