Scatta la polemica sul Cred: «Esclusi i bambini con disabilità»
San Giorgio Bigarello. Potere al popolo accusa l’amministrazione: «Frequenza solo part-time e per due settimane. È discriminazione»
Barbara Rodella
SAN GIORGIO BIGARELLO. La lista Benessere per San Giorgio Bigarello – Potere al Popolo punta il dito sulla gestione del Cred estivo. «Dallo scorso anno è stata introdotta una limitazione all’iscrizione dei bambini con disabilità che li vincola alla compresenza di un educatore fornito dal Comune. Possono quindi partecipare solo part-time e per un massimo di due turni – dice il portavoce Marco Rossi– Siamo di fronte ad una discriminazione. L’amministrazione non permettere ai bambini con fragilità di poter frequentare come i propri coetanei il Cred comunale. Chiediamo delle modifiche già da quest’anno e vogliamo che il Comune lavori per offrire un servizio migliore la prossima estate dialogando anche con le famiglie».
Rapida arriva la risposta dell’amministrazione Morselli. «Il Cred estivo, attivo nei mesi di luglio e agosto, è aperto ai bambini delle elementari e della scuola dell’infanzia – spiega l’assessore all’istruzione Patrizia Modena – I bambini con disabilità che durante l’anno scolastico vengono seguiti dall’insegnante di sostegno e da un’assistente alla persona, anche durante il Cred necessitano di essere aiutati da un educatore. Non si tratta di un’attività scolastica, non possiamo quindi fare affidamento sul supporto di un insegnante di sostegno. Non è bello parlare di soldi quando il servizio riguarda i bambini, ma il bilancio economico incide sulla decisione».
Il Comune ha messo a disposizione 7mila euro per affiancare ad ogni bimbo, che può iscriversi part-time e per un massimo di due settimane (due turni), una persona qualificata. Il Cred è seguito dalla cooperativa Alce Nero mentre il servizio di affiancamento ai bimbi con disabilità è affidato alla cooperativa Minerva. «Ci siamo confrontati con una madre – prosegue l’assessore – che ci ha illustrato i limiti del regolamento attivo da diversi anni. Si tratta di una prima strategia per cercare di accogliere tutti i bambini, ci sono Comuni che non danno neanche la possibilità di accedere alle attività. Si può migliorare sicuramente. Per quest’anno apportare delle modifiche è impossibile. Lavoreremo per trovare soluzioni per perfezionare il programma il prossimo anno».
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