«Il Mab Unesco è un’occasione»: nomine in arrivo per settembre
Giorgio Pinotti
MANTOVA. «Abbiamo ottenuto un riconoscimento importante, adesso tocca a noi fare in modo che non resti una mera etichetta, ma sia un’occasione reale di sviluppo per il territorio». Questo il succo dell’intervento di Alberto Borsari, in qualità di presidente del Consorzio Oltrepò mantovano, a Piacenza nell’ambito del Mab Unesco Po grande. Il riconoscimento è arrivato venerdì i sindaci degli 85 Comuni interessati si sono riuniti a Piacenza per tracciare le linee guida per la futura gestione. A settembre verranno eletti gli organi di governo che dovranno coordinare la programmazione e gli investimenti per lo sviluppo de territorio nell’ambito del Mab Unesco. Si tratterà di una governance leggera, così hanno deciso gli amministratori locali, ma che dovrà essere pronta ed efficace nel proporre progetti che possano sfruttare i vantaggi del riconoscimento ottenuto. Alla riunione erano presenti diversi Comuni del mantovano, che rappresentano una porzione importante del territorio che ha ottenuto il riconoscimento.
Come coordinatore del territorio del Destra Secchia è intervenuto Borsari, neoeletto presidente del Consorzio Oltrepò: «L’occasione è importante – ha detto – dobbiamo adesso essere capaci di coglierla e sfruttarla per avere un ritorno concreto sul territorio. Abbiamo lottato, tutti insieme, con i Comuni di altre Province e Regioni, per ottenere questo riconoscimento, ma adesso bisogna avviare un percorso. Dobbiamo riempire di contenuti questo importante punto di partenza, questo significa una programmazione attenta ed efficace, che attivi degli investimenti. Bisogna promuovere e valorizzare il territorio, e in questo il Mab Unesco, ci sarà di grande aiuto».
A Piacenza, oltre ai sindaci, erano presenti le autorità di bacino, Legambiente e i rappresentanti delle tre Regioni interessate dal progetto, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il Mab Unesco interessa le aree attorno alle rive del fiume Po per un lungo tratto di 250 chilometri di area fluviale e interessa otto provincie, 85 Comuni, per complessivi 540mila abitanti. In questo percorso sono presenti 25 siti Natura 2000 e 13 habitat di interesse comunitario.
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