Arrivano le telecamere: insulta i vigili su Fb e scatta la denuncia
Quarantenne commenta una notizia con pesanti offese, poi non si scusa con la Polizia Locale: multa da 300 euro

MANTOVA. Ha insultato la polizia locale di Mantova su Facebook ed è stato condannato.
Eh già, quello che sembra essere diventato il fenomeno di tendenza, l’offesa sui social network, può avere conseguenze pesanti, a maggior ragione se le ingiurie sono rivolte alleforze dell’ordine.
L’ultimo caso segnalato riguarda un 45enne residente a San Giovanni in Croce (nel Cremonese) che nel marzo del 2018, proprio sul sito online del nostro giornale, alla notizia dell’arrivo di nuove telecamere in grado di “scovare” le auto senza revisione, P.M. (queste le sue iniziali) commentò: «Ma andate aff... invece di sanzionarmi, datemi la possibilità di vivere dignitosamente. M...che non siete altro». Il commento, come tutti i commenti offensivi e volgari, era stato cancellato dal sito del nostro giornale, ma non immediatamente. Personale del comando di viale Fiume, infatti, fece in tempo a leggerlo e a prendere nota del nome e cognome dello scrivente. Un mese dopo, dalla caserma di viale Fiume era partita la querela per diffamazione a mezzo stampa.
In alcune occasioni, anche la Gazzetta di Mantova aveva pubblicato, nella rubrica lettere al direttore, le scuse dei leoni da tastiera rivolte a forze dell’ordine insultate e in quel caso la querela venne rimessa.
Evidentemente, in questa circostanza il cittadino di San Giovanni non ha ritenuto doveroso scusarsi.
Di conseguenza, la polizia locale di Mantova non ha ritirato la denuncia e il procedimento penale a suo carico è andato avanti. Il pm Luciana Sgotti nel settembre 2018 ha chiesto la condanna al pagamento di 300 euro di multa, confermata dal gup Gilberto Casari con sentenza emessa a dicembre. Pochi giorni fa la stessa sentenza è stata notificata al comando polizia locale di Mantova.
«Non lasciamo più correre - commenta il comandante Paolo Perantoni - anzi, siamo tra i primi in Italia ad aver preso una posizione decisa nei confronti dei leoni da tastiera. A tal proposito abbiamo preparato del personale che verifica i profili Facebook e i siti dei giornali. Abbiamo già denunciato diverse persone e ricordo che offendere pubblicamente sui social è un reato»
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