Un centro di aiuto per famiglie: la nuova sfida di via Roma
La giunta approva le linee di indirizzo: l’obiettivo è il benessere di genitori e figli. Si cerca la sede. Anche consigli per prevenire il disagio di bambini e adolescenti
Sandro Mortari
MANTOVA. Prima era solo un’idea, adesso c’è anche il modello da seguire per progettarlo. Il centro per le famiglie di Mantova, una novità nel territorio e con pochi eguali in Lombardia, comincia a prendere corpo.
La giunta ha approvato le linee di indirizzo e ha incaricato l’assessore alle politiche per la famiglia e alla genitorialità, Chiara Sortino, di redigere un progetto dettagliato. «Sarà un centro a governance comunale per i residenti di Mantova – assicura l’assessore – e co-progettato con le istituzioni come Ats, Asst, Diocesi e Consorzio progetto solidarietà, e con le associazioni di volontariato e le cooperative sociali che si occupano di servizi educativi e di bambini».
Per ora non è ancora stata individuata la sede e nemmeno è stato destinato un budget. Sono stati chiariti, però, dalla giunta i compiti e la sua organizzazione. Il centro per le famiglie sarà finalizzato a informare e orientare le famiglie sui servizi e le risorse del territorio e a promuovere il benessere delle famiglie attraverso i diversi servizi che forniscono sostegno ai genitori. Non solo. Il Centro integrerà e potenzierà i servizi territoriali e specialistici in un’ottica di prevenzione del disagio familiare di bambini e adolescenti; promuoverà la cultura dell’accoglienza e della solidarietà e sosterrà i bambini e i ragazzi nelle fasi di crisi e nello sviluppo delle proprie vocazioni attraverso attività di laboratorio. Sarà organizzato in tre aree. Quella dell’informazione assicurerà alle famiglie un accesso rapido alle opportunità offerte dal territorio, a cominciare dai servizi.
La seconda è a sostegno di mamma e papà nelle loro responsabilità educative. Infine , nell’area ludico-ricreativa verranno realizzati laboratori, seminari ed eventi a tema. Insomma, per l’assessore quello «sarà un luogo di promozione del benessere famigliare. Un modo per ampliare l’offerta di servizi pubblici comunali e per occuparci non solo del disagio ma anche dell’agio e del benessere famigliare in un’ottica di prevenzione». I genitori che si rivolgeranno al centro riceveranno consigli su come crescere un figlio e saranno informati dei servizi pubblici su cui potranno contare. Avranno una mano quando dovranno affrontare una separazione che costituisce sempre un trauma per i figli oppure quando gli stessi figli vivranno momenti di disagio.
La Sortino ha già stilato un cronoprogramma: «Nell’immediato pubblicheremo un avviso di co-progettazione per cercare i partner interessati; poi proporremo alla città un momento di confronto, da metà settembre, per presentare quello che vogliamo fare. L’obiettivo è aprire il centro entro fine mandato». Un fatto importante: «Sarà un centro aperto a tutte le famiglie, senza distinzioni» assicura la Sortino. Al Centro si potranno rivolgere anche quelle «famiglie» che scaturiscono da un’unione civile tra persone dello stesso sesso, ma sempre che ci siano dei figli di mezzo: «Sarà aperto alle mamme separate, ai papà separati, alle famiglie affidatarie, a tutti coloro che avranno a che fare con la nascita e la crescita di un figlio. Se intercetterà situazioni particolari, le invierà a centri specialistici». Un qualcosa di più degli attuali consultori che affrontano soltanto le emergenze. —
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