MANTOVA. Numero dei passeggeri in costante calo, troppe fermate, tempi d’attesa eccessivi e politica della sosta che favorisce chi viene da fuori. Sono questi alcuni dei “mali” che affliggono il trasporto pubblico urbano individuati dai consiglieri comunali di Forza Italia Pierluigi Baschieri e Andrea Gorgati. Mali su cui l’amministrazione comunale dovrebbe intervenire, «se davvero vuole una mobilità ecosostenibile in città», con una «rivoluzione copernicana» in grado di ribaltare abitudini e politiche consolidate e dannose.
I due esponenti d’opposizione hanno esaminato a fondo il bilancio 2018 di Apam, l’azienda pubblico-privata che gestisce il trasporto pubblico urbano e interurbano, e il piano urbano della mobilità sostenibile che dovrebbe arrivare in aula per l’approvazione entro settembre. La prima conclusione è che a fronte di bilanci sani dell’azienda, da anni diminuisce il numero dei viaggiatori. «Nel 2018 i passeggeri sono calati dello 0,9% passando da 4.412.309 del 2017 a 4.372.707. Ciò significa che il servizio è costantemente sottoutilizzato e snobbato dai mantovani». Un dato preoccupante che fa il paio con quello del Pums, dove viene evidenziato che solo il 17% dei mantovani utilizza sistematicamente l’autobus per i propri spostamenti.
E a servirsi del trasporto pubblico urbano sono «principalmente studenti, anziani ed extracomunitari privi di un automezzo privato», dato che fa il paio con quel 61% di persone che per spostarsi a Mantova preferisce utilizzare l’auto di proprietà. «Anche Legambiente - sottolinea Baschieri - evidenzia che la mobilità urbana nel nostro territorio non è così ecosostenibile come vuole farci credere il centrosinistra».
Dunque, «il servizio va migliorato e potenziato» come chiedono gli utenti intervistati nell’ambito degli studi preparatori del Pums. Il servizio urbano diventerebbe interessante, dicono in sostanza, solo nel caso le corse fossero più frequenti e se esistesse una linea diretta da casa al lavoro o a scuola. «Impossibile dare loro torto - affermano Baschieri e Gorgati - La rete è formata da 11 linee urbane con ben 515 fermate, mediamente distanti 250 metri l’una dall’altra. Troppe e inutili per un trasporto che deve essere veloce, snello e con frequenze elevate. Ci sono almeno 88 fermate inutili dove spesso nessuno sale: bisogna razionalizzarle E poi i tempi di attesa tra un autobus e l’altro sono troppo lunghi: variano dai 30 ai 40 minuti a seconda della corsa. Inoltre il costo del biglietto, 1,40 euro per 75 minuti, è elevato».
Anche sul fronte dei bus per Forza Italia bisogna cambiare registro: «Ad Apam chiediamo uno sforzo: anticipare dal 2025 al 2021 la sostituzione dell’intera flotta con mezzi elettrici o a metano. Visti i bilanci sempre positivi riteniamo si possa fare». Infine, la politica della sosta. Anche qui serve invertire la rotta: «Per porre rimedio al pendolarismo bisogna incentivare l’uso del mezzo pubblico coinvolgendo anche i Comuni della Grande Mantova. Però, fino a quando il pass per parcheggiare in città costerà ai non residenti 20 euro al mese, nessuno sarà spinto ad utilizzare il mezzo pubblico al posto dell’auto. Ricordiamo che con la giunta Sodano di centro destra quel pass costava 40 euro».