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I papabili mantovani in caso di voto anticipato: il Pd spera in Palazzi, la Lega va su Dara e in FdI spunta Beduschi

Grandi manovre nei partiti mantovani in vista del voto anticipato dopo appena un anno e mezzo

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Visto come sono andate le cose appena un anno e mezzo fa, nel centro sinistra mantovano è forte la tentazione di cambiare cavalli alle elezioni politiche anticipate (sempre se ci saranno). E il sindaco di Mantova Mattia Palazzi appare l’unica carta vincente sicura in mano al Pd per il collegio uninominale di Mantova per la Camera. Pd che da Roma starebbe facendo pressioni per avere la sua disponibilità. Palazzi, dice chi gli sta vicino, è perplesso perché punta a terminare la sua esperienza di sindaco e poi candidarsi per il secondo mandato e completare il buon lavoro avviato nel 2015. Però, pur senza rivali tarda ad ufficializzare la sua ricandidatura lasciando aperta la porta a qualsiasi suggestione. Zingaretti chiede a tutti di dare una mano al partito e di mettere da parte le divisioni.

Se Palazzi decidesse di fare il grande passo per Roma, anche per mettere fine ai veleni che spezzoni del centro destra e i Cinque Stelle gli spargono intorno da tempo, si aprirebbe il problema del suo successore. Si parla del fidato assessore all’ambiente Andrea Murari per garantire la continuità della giunta, ma non è escluso che l’assenza di Palazzi dia la stura ad altre candidature dem (l’attuale giunta potrebbe essere anche un serbatoio di candidati per le Politiche). Lo scenario descritto, ad onor del vero, è complicato. Elena Bonetti, renziana doc, potrebbe essere uno dei candidati Pd probabilmente per il proporzionale, come Matteo Colaninno, deputato uscente. A sorpresa potrebbe anche tornare in auge l’usato sicuro dell’ex parlamentare Marco Carra, così come una chance potrebbe averla anche il segretario provinciale Marcheselli.

Nel centro destra, tutto dipende dalla Lega. Correre da sola o confermare l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia? Intanto, a Mantova Andrea Dara, salviniano doc e vincitore nel collegio di Mantova, sarà sicuramente riconfermato. Nel collegio di Suzzara, appannaggio di Volpi, attuale sottosegretario alla difesa ma paracadutato dai vertici nazionali del Carroccio, potrebbe arrivare un altro leghista oppure tentare il bis l’eletto uscente. Nel collegio uninominale per il senato Fratelli d’Italia trionfò con Isabella Rauti, sponsorizzata dai livelli nazionali del partito; la sua non è stata una toccata e fuga, ha manutenuto saldi rapporti col territorio e ha buoni motivi per pretendere una riconferma. Si dice, però, che Alessandro Beduschi, coordinatore provinciale di Fdi ed ex sindaco di Borgo Virgilio abbia fatto un pensierino su quella poltrona, magari con l’appoggio del rientrante Carlo Maccari. Lo snodo, però, è la riconferma o meno dell’alleanza di centro destra.

In Forza Italia, la deputata uscente Anna Lisa Baroni, eletta nel listino proporzionale, sarà ancora la punta di diamante del partito da schierare nella competizione elettorale. Se in un collegio uninominale o ancora nel proporzionale, e dove, dipende dalle alleanze. L’ex sindaco Sodano potrebbe essere un altro candidato azzurro e lasciare definitivamente il campo alla Lega per quanto riguarda la corsa a sindaco di Mantova. Cambi in vista in casa Cinque Stelle, a meno di deroghe. Zolezzi conclude il secondo mandato, per cui sarebbe incandidabile. Anche se la riflessione nel movimento è in corso per non perdere uomini e donne di esperienza. L’ultima parola, però, sui candidati spetterà ai militanti sulla piattaforma Rousseau. 
 

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