Vetrine vuote in centro storico a Mantova: opposizioni contro il Comune
Da Forza Italia e M5S critiche all’amministrazione: manca un piano di rilancio. Tonelli: meglio aprire la città, troppe ztl. Baschieri e Gorgati: ridurre il carico fiscale
Nicola Corradini
MANTOVA. «Troppi negozi vuoti in centro storico. Serve un piano di rilancio». Lo sostengono il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Baschieri e il consigliere azzurro Andrea Gorgati, in una nota che attacca l’amministrazione Palazzi, accusandola di non avere reali piani per rilanciare la vitalità commerciale del centro: «Le azioni spot sono utili, ma insufficienti di fronte allo strapotere dei centri commerciali e del commercio online. La sfida è gestire il centro storico come un centro commerciale en plein air. Purtroppo in passato non sono state gestite efficacemente le risorse di Regione Lombardia per lanciare i Distretti urbani del commercio. Un’occasione perduta».
Opposizioni scatenate dopo la convocazione del sindaco Palazzi e del vice Buvoli delle associazioni di commercianti e artigiani, per un incontro il 21 «per presentare le proposte su orari, servizi e negozi sfitti».
«Dopo aver contribuito con la propria giunta alla desertificazione del centro con l’estensione esagerata della ztl – attacca il consigliere M5S, Tommaso Tonelli, vice presidente del consiglio comunale – ora l’amministrazione vuole incontrare i commercianti per individuare misure idonee. Già la scelta del 21 agosto denota la scarsa attitudine di costoro a risolvere un qualsivoglia problema, non riuscendo nemmeno a individuare una data opportuna. Non solo, citano Amazon, gli orari e qualsiasi altro argomento per giustificare una politica della mobilità folle perché non rapportata alla realtà mantovana. Gli abitanti dei comuni della cintura ormai si rifiutano di venire a Mantova, costretti da un’amministrazione miope a parcheggiare al Campo canoa per magari venire in centro per un aperitivo o una spesa: molto meglio recarsi dove si può arrivare comodamente».
I due consiglieri di Forza Italia, invece, osservano che «evidentemente gli strumenti classici della pianificazione urbanistica adottati finora non bastano. Occorre anche introdurre ulteriori misure che coinvolgano tutti gli attori in campo: amministrazione, imprenditori, commercianti, proprietari di immobili, residenti. Il turismo seppur in crescita non è sufficiente per arginare l’emorragia dei negozi. I dati sono allarmanti e la prima via a soffrire e proprio corso Umberto, da strada dello struscio si è trasformata in una nobile deserta arteria comunale con ben 12 negozi di vicinato chiusi. Ci auguriamo che entro la fine del mandato venga messa mano alla riqualificazione di corso Umberto con i 250.000 euro previsti nel progetto dello studio “Archiplan”». Certo, andrebbe considerato che molti di questi negozi sono nella galleria Apollo, deserta da molti anni. Ma il problema riguarda tutto il centro: la moria di attività è reale. «Il Comune potrebbe riconoscere agevolazioni sui tributi e sulle tariffe» dicono gli azzurri.
I commenti dei lettori