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Anche Maroni alla festa del Pd di Mantova: a confronto con Palazzi

L’ex governatore leghista sarà in città il 26 agosto nella serata dedicata all’autonomia delle Regioni: con loro anche il presidente dell’Emilia. E per l'apertura del 22 è atteso l’ex ministro Calenda

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. Roberto Maroni ospite della festa comunale del Pd. Basterebbe questa frase per capire quanto la politica, in questa fase, abbia assunto tratti inediti, o quasi. L’ex governatore lombardo, leghista assolutamente non salviniano, lo vedremo in piazza Virgiliana lunedì 26 agosto protagonista di un confronto con il sindaco dem Mattia Palazzi e il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Il tema è quello dell’autonomia regionale, inseguita in due modi diversi: attraverso quella istituzionale dalla Regione Emilia Romagna, attraverso il referendum la Lombardia dei tempi di Maroni. Che certo non sarà soddisfatto che proprio un governo dove la Lega di Salvini ha (o ha avuto) un peso significativo, l’autonomia lombarda sia passata in secondo piano. Anzi, dietro le quinte della politica governativa.

Quindi un appuntamento dedicato alle riforme? Beh, sì, ufficialmente. Ma anche no. Perché la faccenda dell’autonomia lombarda ignorata dalla Lega di governo, è motivo di spaccatura nel movimento che fu un tempo quello di Bossi e che oggi è guidato da Salvini. Una spaccatura che, certo, vede Salvini appoggiato da un granitica maggioranza interna, ma che al contempo non può che destare qualche preoccupazione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali mantovani, a partire dal voto per il sindaco del capoluogo e di quello di Viadana, terra leghista, ma anche terra dell’avversario numero 1 di Salvini, l’ex deputato ed ex assessore della squadra di Maroni, Gianni Fava.

Allora, solo un confronto pacato su modelli di organizzazione dello Stato? O la ricerca di sintonie sul tema dell’autonomia negata che potrebbero rivelarsi utili al voto amministrativo del prossimo anno? Se si considera che il quadro politico nazionale, in questo momento, è talmente caotico da apparire in grado di partorire ogni tipo di soluzione (anche le più inusitate), allora questo incontro con Maroni in piazza Virgiliana, alla festa comunale del Pd, ha più di un motivo di interesse. Ovviamente non ci si devono attendere dichiarazioni eclatanti o accordi storici, ma il dialogo tra Palazzi e l’ex governatore andrà seguito con grande attenzione.

La Festa dell’Unità si apre giovedì 22 e il primo appuntamento, già stampato sul volantino ma in attesa di conferma ufficiale, è con l’eurodeputato Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico e tra i principali acerrimi avversari dell’ipotesi di accordo e alleanza di governo con M5S («Elezioni subito o fondo un altro partito» una sua dichiarazione di queste ore).

Orecchie drizzate anche la sera del 23, venerdì, quando protagonisti saranno il sindaco Palazzi e gli assessori. Il tema: “Il futuro della città di Mantova”. Probabile che il sindaco intenda illustrare le linee di sviluppo previste per i progetti in corso di realizzazione, a partire da Mantova hub. Ma per un sindaco ormai quasi in scadenza, sarà opportuno chiarire se quei progetti vorrà portarli avanti lui.

In altre parole, Palazzi forse chiarirà se intende ricandidarsi o meno per la seconda legislatura. Ovviamente non è obbligato a dirlo ora, ma con il passare del tempo diventa sempre meno chiaro per quale motivo non abbia ancora sciolto le riserve. Sarebbe interessante anche capire di che natura siano queste riserve. Dirà qualcosa in merito venerdì davanti al pubblico della festa Pd? Lo vedremo.

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