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Roverbella con Castelbelforte: nel Mantovano l’unione tra Comuni decolla

Mercoledì 4 settembre il consiglio convocato da Cortesi per l’ok definitivo al progetto. Intanto Villimpenta, Roncoferraro e Castel d’Ario lavorano alla fusione

Barbara Rodella ;
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Mantova. Tutto pronto per la nascita dell’unione tra i Comuni di Roverbella e Castelbelforte, che è stata denominata Essevum. A Roverbella se ne parlerà mercoledì durante il consiglio comunale, che ha all’ordine del giorno l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto. Ma si dovranno anche nominare i rappresentanti che entreranno nel consiglio dell’unione.. Roverbella tra l’altro già condivide il servizio di polizia locale con Goito, Marmirolo e l’Unione dei Colli Mantovani. Cambierà qualcosa, ora? «Al momento non ci sono novità su questo fronte. - risponde il sindaco di Goito Pietro Chiaventi - La collaborazione rimane inalterata. Roverbella potrà poi valutare se annullare l’accordo o se far entrare nella partnership anche Castelbelforte».

Si torna così a parlare di un tema caldo come l’unione tra Comuni. E in zona, anche altri tre enti locali hanno abbozzato l’idea di una fusione. Stiamo parlando di Villimpenta, Castel d’Ario e Roncoferraro. Anche se per il momento è solo un’idea.

«Abbiamo già un istituto comprensivo che coordina i tre comuni - spiega il primo cittadino di Villimpenta Fabrizio Avanzini - Anche dal punto di vista geografico sembra la soluzione più logica se si penserà ad una fusione».

Al momento c’è stato solo uno scambio di pareri informale. Ma tutti e tre i sindaci non sono contrari ad una fusione considerando che lo Stato incentiva questa procedura aumentando i contributi. «Al contrario viene invece penalizzato chi sceglie di isolarsi - continua Avanzini - Abbiamo intavolato il discorso alla fine del 2017 e abbiamo organizzato un paio di incontri lo scorso anno. Roncoferraro in primavera è andato ad elezioni, in autunno torneremo a parlarne. E se con l’unione si mantengono i consigli comunali e viene creato un organo superiore che coordina le politiche comunitarie, con la fusione le giunte vengono annullate e per procedere bisogna indire un referendum». «Non sono contrario all’idea della fusione - spiega Sergio Rossi, sindaco di Roncoferraro - In campagna elettorale, dal punto di vista prettamente accademico, abbiamo studiato quali potrebbero essere le ripercussioni. Bisogna comunque valutare quali sono le opportunità e capire cosa ne pensano i cittadini ancor prima di un eventuale referendum. La fusione permetterebbe di avere dei contributi e di ottimizzare le spese. I Comuni piccoli fanno fatica a stare in piedi e riescono ad offrire solo i servizi minimi. Una fusione potrebbe contenere le spese fisse».

«Non escludo nulla - spiega dal canto suo Daniela Castro, sindaco di Castel d’Ario - Bisogna valutare i benefici economici e capire il pensiero dei cittadini. Considerando le risorse dei Comuni, si tratta di una situazione da valutare». —

Barbara Rodella

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