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Il mungitore poeta e la fashion designer: canto per una nuova identità internazionale

Sabato a Piadena la presentazione-mostra del libro illustrato “Vengo da lontano (e non vado via)”

Enrico Comaschi
1 minuto di lettura

MANTOVA. Cosa vedono due persone che guardano la stessa cosa? In che lingua si esprimono le emozioni? Esiste una misura universale per lo stupore? Il libro “Vengo da lontano (e non vado via)”, che sarà presentato sabato alle 18 a palazzo Gamba, a Piadena, è un manuale della meraviglia che prova a rispondere alla domanda che da alcuni decenni tormenta chi ha radici familiari piantate nella nostra terra. La domanda è quella sulla (presunta) identità italiana e sul suo destino: perché l’immigrazione sta scrivendo un capitolo fondamentale dell’evoluzione del nostro Paese, così come ciclicamente è stato da prima che nascesse la Storia. L’immigrazione mescola le persone, le abitudini e il linguaggio: ci è già successo, in Italia, ma tendiamo a scordarlo.

Flora Rabitti, mantovana di 27 anni, fashion designer e brillante disegnatrice di storie illustrate, non ha potuto resistere al canto di Jagjt Rai Mehta, mungitore indiano di 56 anni che lavora nelle campagne fra Mantova e Cremona. Da tempo Jagjt scrive poesie nel suo italiano, un italiano che taglia angoli grammaticali e arriva all’essenza, e le recita cantando secondo la metrica musicale del Punjab.

Il manifesto di una splendida, nuova identità internazionale.

«L’ho sentito cantare alla festa organizzata ogni anno dalla Lega della cultura di Piadena e ho capito che avrei dovuto fare qualcosa con lui - racconta Flora - Così, durante i miei viaggi di lavoro, soprattutto in Giappone, ho disegnato i paesaggi mantovani così come me li ricordavo io. A pennarello, con pochi tratti. Sono gli stessi paesaggi che fanno da sfondo alle poesie di Jagjt».

Il risultato è sorprendente perché svela le differenti messe a fuoco degli sguardi, arricchendo la narrazione del presente e restituendoci una realtà nuova, come se qualcuno, di notte, avesse ridipinto i muri di tutti i giorni.

Così, ad esempio: «I figli delle mamme/finiti nel male/cercavano il pane/hanno la pancia/tra Italia e Francia/Le anime in trappola/Una parte nazioni/altra parte il mare/Sopra il tempesta/Tra Italia Francia/Le anime in trappola».


 

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